Big Red, 1959. Lamiera dipinta e filo di ferro, 188 x 289,6 cm. Whitney Museum of American Art © 2009 Calder Foundation, New York by SIAE 2009 Photo: Geoffrey Clements
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Calder La prima monografica a Roma sul più innovativo scultore del XX secolo
Dal 23 ottobre al 14 febbraio, per la prima volta a Roma, 110 opere dell’inventore della scultura in movimento: Alexander Calder.
La mostra è realizzata con il generoso contributo di Terra Foundation for American Art e grazie al sostegno di BNL e Lottomatica e gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
“Perché l’arte deve essere statica? Se osservi un’opera astratta, che sia una scultura o un quadro, vedi un’intrigante composizione di piani, sfere e nuclei che non hanno senso. Sarebbe perfetto, ma è pur sempre arte statica. Il passo successivo nella scultura è il movimento”, questa dichiarazione di Alexander Calder apparsa in un’intervista sul “New York World Telegram” nel 1932, accompagnava la nascita dei suoi mobile, la più rilevante innovazione espressiva della modernità. Sculture destinate a essere investite da una enorme popolarità, nelle quali l’artista armonizzò forma, colore e un movimento reale, concependo l’insieme come un “universo”, nel quale “ogni elemento può muoversi, spostarsi oscillare avanti e indietro in un rapporto mutevole con ciascuno degli altri elementi”.
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