Guido Cagnacci, "Il Ratto di Europa", olio su tela, cm. 115,5 x 94 Bologna - Collezione Molinari Pradelli
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GUIDO CAGNACCI Forlì, Musei San Domenico Dal 20 gennaio al 22 giugno 2008
La mostra costituirà la più grande monografica nazionale dedicata al pittore. Ricostruirà gli inizi della sua attività nella sua terra natale, già toccata da fermenti naturalistici, per poi accompagnarlo a Roma, dove Cagnacci si recò a più riprese in compagnia di Giovan Francesco Barbieri (il Guercino), venendo in contatto con le opere del Caravaggio e dei suoi seguaci. In questo modo egli maturò convinzioni che si esplicano intanto nelle bellissime opere sacre realizzate per le chiese riminesi e che non verranno meno neanche quando la fama ormai raggiunta lo portò a Bologna, dove si misurò con i risultati raggiunti da Guido Reni, promotore di una pittura fortemente idealizzata da cui Cagnacci desume una nuova monumentalità ma senza che le sue immagini perdano fisicità e spessore carnale. Per evidenziare le peculiarità di tali esperienze, la mostra affiancherà ai capolavori giovanili di Cagnacci dipinti del Caravaggio e dei suoi seguaci, da Vouet a Van Honthorst a Serodine ad Orazio e Artemisia Gentileschi, nonché di Guido Reni e di Guercino. Attenzione sarà dedicata altresì al contesto in cui si svolse la sua prima attività attraverso la presentazione di opere degli artisti romagnoli che gli si affiancarono e ne svilupparono i modi (Cristoforo Serra, il “Centino”). Adeguata importanza sarà poi data all'attività di Cagnacci per Forlì, dove eseguì per il Duomo le grandi tele con la Gloria di San Mercuriale e di San Valeriano. Si tratta peraltro delle sue ultime prove nel campo della pittura sacra. In seguito Cagnacci privilegerà infatti soggetti profani e soprattutto di nudo femminile che gli procureranno grande fama e lo porteranno a lavorare in ambienti segnati da una grande libertà, prima a Venezia e poi a Vienna. È questa la produzione tuttora più celebre del pittore, che ne fa uno degli artisti più apprezzati in ambito internazionale. Grande rilievo sarà riservato anche a questa fase dell'attività pittorica di Cagnacci. Curatori della mostra e del catalogo sono i proff. Antonio Paolucci e Daniele Benati. La mostra prevede l’esposizione di più di settanta opere, provenienti da importanti musei italiani e stranieri. Curatori dell’allestimento sono gli Studi Wilmotte et Associes di Parigi e Lucchi & Biserni di Forlì. Il percorso espositivo si articolerà all'interno delle grandi sale che costituirono la biblioteca del Convento di San Domenico, recentemente restaurato, dove si sono tenute le due precedenti mostre.
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