Tir de l’Ambassade Americane. 20 giugno 1961. Legno, gesso, oggetti vari e colore su legno 245 x 66 cm. Photographer: Laurent Condominas. Niki Charitable Art Foundation, All rights reserved.
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Niki de Saint Phalle La prima grande mostra antologica dedicata in Italia alla celebre artista della pop-art, si svolgerà presso il Museo Fondazione Roma, dal 4 novembre
Le oltre 100 opere che compongono la mostra provengono per la maggior parte dalla Niki Charitable
Art Foundation di San Diego in California, e raccontano una storia affascinante, fatta di esperienze
vissute, sia dal punto di vista artistico, sia da quello umano e personale.
Femminismo, mitologia, violenza, le inquietudini private e quelle sociali, sono i temi che permeano le
opere di Niki de Saint Phalle. Opere mai disgiunte dalla sua vita e attraverso la mostra, che presenta
anche una serie di fotografie, sarà possibile percepire il fil-rouge che collega le diverse e intersecate
esperienze della sua tormentata vicenda artistica.
L’artista
(...) Sono i viaggi in Europa dal 1952, le visite ai musei francesi e spagnoli, il fascino delle facciate gotiche
delle cattedrali e l’infinito universo visionario dell’architetto catalano Antoni Gaudì, che la faranno
innamorare dell’universo artistico. Ma solo dopo il grave esaurimento nervoso che la colpisce nel
1953, l’artista percepisce che l’arte è un principio di vita. In questo modo l’arte diventa una terapia,
un’arma contro le convenzioni sociali.
Negli anni Sessanta scopre a Parigi un mondo di artisti visionari, incantatori e sciamani che la
conquistano con la forza delle idee e della creatività.
L’artista impara a conoscere nuovi linguaggi e inizia a definire la gamma iconografica dei suoi temi;
nei primi tempi il suo lavoro si concentra sulla violenza, nel contesto della ribellione giovanile verso le
aggressioni mondiali; dall’Algeria, al Biafra, dal Vietnam alla Cecoslovacchia. Niki diviene celebre
infatti grazie ai Tiri: una serie di azioni durante le quali l'artista stessa, e a volte anche il pubblico,
sparano su rilievi in gesso dove si trovano dei sacchetti di pittura che esplodono al momento
dell'impatto.
Sull’onda del movimento femminista, esplora poi la rappresentazione dell’universo femminile e
realizza le bellissime Nanas, figure policrome anche di notevoli dimensioni. Sono per altro numerose
le opere monumentali create per luoghi pubblici in vari paesi del mondo, tra cui l’Italia, dove realizza
con l'aiuto del marito Jean Tinguely, a Garavicchio, presso Capalbio in Toscana, il celebre e
meraviglioso Giardino dei Tarocchi (1979), ispirato al Parc Güell di Gaudì a Barcellona.
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