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Turismo, un 2012 all'insegna del segno "meno"

L'Istat ha presentato all'ultima edizione della Bit (Borsa Italiana del Turismo), gli alti ed i bassi (in media purtroppo i bassi!) del turismo italiano


Italiani sempre meno "popolo di viaggiatori", almeno per motivi di vacanza perché, invece, risultano in forte aumento i viaggi religiosi. E' la fotografia scattata dall'Istat e presentata all'ultima edizione della Bit (Borsa Italiana del Turismo) suscitando non poche preoccupazioni negli imprenditori, negli operatori del settore e anche nel mondo politico. In sintesi, dal report si registra, nel 2012, un calo rispetto all'anno precedente del 5,7% dei viaggi con pernottamento effettuati in Italia e all'estero dagli italiani; a risentirne, particolarmente, la montagna (-21%) e le città d'arte (-19%), mentre risultano in controtendenza le vacanze al lago, in campagna e in collina aumentate del +52,5%. Discorso a parte meritano i viaggi per motivi religiosi che, seppure residuali, ovvero pari al 2,1% del totale, mostrano un forte incremento, tra le vacanze brevi, rispetto al 2011, con una crescita del 48,5%. Anche per il comparto nautico il 2012 non è stato un anno da ricordare. Infatti, secondo i risultati del Quarto Rapporto sul Turismo Nautico, a cura dell'Osservatorio nautico nazionale, è calata del 56% la spesa dei diportisti rispetto al 2009, passando da circa 1,1 miliardi di euro a poco più di 484 milioni di euro, si registra il 26% in meno di contratti di ormeggio annuali, -34% di ormeggi in transito, -39% di ricavi di ormeggi a gestione pubblica e -21% per il fatturato del settore charter. Aumenta l'offerta di infrastrutture portuali sul territorio nazionale: fra il 2007 e il 2012 sono aumentate del 9,6%, per un totale di 546 unità. Al primo posto c'è la Sicilia con 89 infrastrutture, seguita dalla Sardegna (80) e dalla Liguria (53).

Ma, archiviato il 2012, anche l'anno nuovo non parte sotto i migliori auspici: secondo un'indagine di Federalberghi, infatti, a gennaio si è registrato un calo del 9,6% di turisti italiani rispetto allo stesso mese del 2012 e soprattutto un -5,4% dei lavoratori occupati nel settore. Secondo l'associazione, si tratta di un inizio d'anno negativo mai registrato prima che impone subito a tutte le forze politiche una seria riflessione sulle misure che dovranno essere adottate con la nuova legislatura. Tra le priorità indicate: il varo di iniziative promozionali per garantire maggiori flussi turistici, corsie preferenziali di credito per assicurare quella liquidità indispensabile allo svolgimento dell'attività imprenditoriale e misure specifiche sul mercato del lavoro.

A tutto questo si deve aggiungere – ed è un vero e proprio grido di allarme della categoria – il peso eccessivo dell'Imu che, secondo i calcoli del Centro studi di Federalberghi, è costata, nel 2012, l'80% in più rispetto all'Ici. In pratica, per il pagamento di questa imposta ognuno dei 34 mila alberghi esistenti in Italia ha avuto un esborso medio pari a 16.850 euro, per un controvalore di 523 euro per camera. Cifre – fanno notare gli albergatori – che rischiano di portare alla chiusura per fallimento centinaia se non migliaia di alberghi.

(12-03-2013)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 12-03-2013 alle :