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cultura

Il busto di Scipione de' Ricci nel Museo di Casa Martelli

Andrea Daninos, che da anni si dedica allo studio della ceroplastica, il 4 ottobre 2011, in occasione dei 145 anni dalla nascita di Julius Von Schlosser, storico dell'arte austriaco, terrà una conferenza sul busto conservato a Firenze


A cento anni dalla pubblicazione originale e in occasione dei 145 anni dalla nascita di Julius Von Schlosser (il 23 settembre del 1866), Officina Libraria propone in edizione italiana la Storia del ritratto in cera di Julius von Schlosser, a cura di Andrea Daninos, nella traduzione di Davide Tortorella.

E' questa l'occasione per una conferenza aperta a tutti dedicata al busto di Scipione De' Ricci, che avrà luogo martedì 4 ottobre alle 18 presso il Museo di Casa Martelli di Firenze. A condurla proprio Andrea Daninos, che da anni si dedica allo studio della ceroplastica. Daninos, che vive e lavora a Milano, ha pubblicato vari articoli sul tema e nel 2009 ha tenuto un corso di specializzazione all'Università Statale di Milano sulla storia della scultura in cera.

Storia del ritratto in cera offre al lettore il testo integrale di Schlosser, comprese le magnifiche tavole in bicromia che lo illustravano nel lussuoso «Jahrbuch» del Kunsthistorisches Museum di Vienna, ma anche un prezioso un apparato di note che aggiornano e ampliano per la prima volta il testo originale. L'opera comprende inoltre un atlante illustrato a colori sul Ritratto in cera in Europa, fornendo così la prima e più completa panoramica di quanto resta di questa produzione e la prima bibliografia ragionata -a cura di Andrea Daninos- sulla ceroplastica, che include oltre alla ritrattistica anche cere anatomiche, votive, botaniche e altro.

Come già per La letteratura artistica (1924) e per Raccolte d’arte e di meraviglie del tardo Rinascimento (1908), quest'opera di Schlosser costituisce il testo fondante sul tema fascinoso, ma fino al 1911 praticamente ignorato dalla critica d’arte, del ritratto in cera. Schlosser dispiega la sua erudizione in un excursus che spazia dalle maschere funebri romane ai riti bizantini, dai voti in cera della Firenze medicea alle figure di Madame Tussaud, non trascurando i funerali reali in effige.
Julius von Schlosser (Vienna, 1866-1938) fu uno degli esponenti più noti della scuola viennese di storia dell’arte. Conservatore al Kunsthistorisches Museum, succedette a Max Dvorák nella cattedra di storia dell'arte all'Università di Vienna. Il suo libro più famoso è La letteratura artistica, più volte ristampato, ma numerosi altri suoi titoli sono stati tradotti in italiano. Ricordiamo Arte del Medioevo (Einaudi) e Raccolte d’arte e di meraviglie del tardo Rinascimento (Sansoni).

MUSEO DI CASA MARTELLI
Affascinante scrigno che contiene ancora oggi opere importanti, scarsamente conosciute, Palazzo Martelli svela al pubblico le stanze "paese" a piano terra, l'elegante scalone, la magnifica quadreria con le stanze del piano nobile, i saloni giallo e rosso, la cappella, il salone da ballo. Grazie all'acquisto da parte dello Stato dello Stemma che Donatello fece per Roberto Martelli, scelto da una commissione di esperti per la risoluzione dell'Eredità Bardini, nel 1998 si è giunti alla donazione dell'immobile e della sua vincolata collezione. Sono quindi circa dieci anni che il palazzo, appartenuto per secoli alla nobile ed antica casata, e passato in proprietà alla Curia fiorentina, a cui lo aveva lasciato Francesca Martelli alla sua morte nel 1986, è divenuto di proprietà dello Stato italiano.
Da quel momento in poi sono iniziati i lavori strutturali e impiantistici, che hanno reso visitabile questo unicum storico-culturale, preservato nel suo carattere, ma reso funzionale e fruibile secondo le norme di legge attuali. Il nuovo Museo viene così ad inserirsi come un “gioiello” nella già ampia offerta museale fiorentina: una casa-museo, non frutto di una ricostruzione postuma, ma derivata dalla stratificazione secolare della vita di una delle più antiche famiglie fiorentine. A un passo da piazza del Duomo, sull'antica via della Forca, si trova infatti la “casa” che, per conto di Niccolò e Giuseppe Maria Martelli – Arcivescovo di Firenze dal 1721- l'architetto Bernardino Ciurini, i pittori Vincenzo Meucci, Bernardo Minozzi e Niccolò Contestabile, con lo stuccatore Giovan Martino Portogalli, trasformarono a partire dal 1738 nel palazzo che vediamo adesso. Attraverso le stanze ristrutturate, secondo il gusto dell'epoca, si venne a creare un percorso circolare per rendere più godibile la collezione agli ospiti-visitatori di quella che oggi rappresenta l'ultimo esempio fiorentino di raccolta costituita fra Sei e Settecento in mano pubblica, ricca di capolavori come l'Adorazione del Bambino, di Piero di Cosimo, i due pannelli nuziali del Beccafumi, le magnifiche tele di Luca Giordano e Salvator Rosa, ma anche di oggetti, di mobili e di tappezzerie e decorazioni antiche. Questo nuovo Museo dello Stato intende divenire oggetto e meta di interessi, secondo la moderna ottica di fruizione, con la costituzione di supporti didattici e di accoglienza, atti a creare occasioni di visita, d'incontro o di ospitalità, come manifestazioni artistiche, letterarie e musicali, riproponendo in veste pubblica quello che fu l‘originario spirito della Famiglia.

(03-10-2011)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 03-10-2011 alle :