A Roma, fino al 25 settembre, una grande mostra, “UNICITA’ D’ITALIA. MADE IN ITALY E IDENTITA’ NAZIONALE. 1961/2011 Cinquant’anni di saper fare italiano attraverso il Premio Compasso d’Oro ADI”, presenta il fenomeno del Made in Italy come elemento che ha contribuito alla coesione sociale e a costruire il sentimento di identità nazionale.
Il racconto espositivo di Unicità d’Italia si sviluppa attraverso gli oggetti della Collezione Storica del Compasso d’Oro ADI, che dal 1954 premia l’eccellenza del design italiano, premiando l’innovazione tecnologica e tipologica, la ricerca e la sperimentazione nell’uso dei materiali o nei processi di produzione e di vendita. Proprio per questo si tratta della collezione di design più estesa al mondo, in quanto raggruppa gli oggetti provenienti dalle più diverse categorie: dai semplici oggetti d’uso domestico ai complessi macchinari industriali, dagli strumenti di misura ai giocattoli, dalle automobili e tessuti decorativi ai sistemi costruttivi e editoriali, dalle ricerche teoriche alla progettazione grafica. La particolare raccolta è esposta integralmente per la prima volta dalla sua nascita in questa occasione.
La mostra si articola in due sedi espositive.
Al Palazzo delle Esposizioni guidati dai circa trecento oggetti premiati Compasso D’Oro, viene illustrata l’evoluzione del saper fare italiano negli ultimi cinquanta anni e mostrato come la nostra qualità progettuale e produttiva abbia modificato, nel medesimo arco di tempo, stili di vita e comportamenti sociali e di consumo, contribuendo nello stesso tempo a rafforzare il nostro comune sentimento di identità nazionale.
Al Macro-Testaccio La Pelanda il focus è invece sulla contemporaneità e sul futuro. Convegni, seminari, lezioni sul design, spettacoli e cinema si interrogano sulle sfide che il Made in Italy deve affrontare per poter mantenere la propria “unicità”, sulle strategie che il sistema produttivo nazionale deve seguire per rimanere competitivo nell’economia globalizzata e sull’importanza di una corretta cultura della proprietà industriale, al fine di accrescere la consapevolezza che il Made in Italy potrà rimanere unico solo tutelando la creatività che ne è all’origine.
Quella proposta da questa mostra è una riflessione obbligata in vista delle problematiche del nostro tempo e quanto mai necessaria per tutelare e ritrovare la fierezza della nostra identità nazionale.
Claudia Serena
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(05-08-2011)
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