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cultura

Pezze di Storia

Al Castello Ursino di Catania, fino al 22 Ottobre 2011, una mostra che racconta le inedite collezioni tessili di Biscari e Benedettini


Nella foto: Pezze di Storia, Anna Quartarone e Marella Ferrera durante gli allestimenti (ph Valerio D’Urso)

S’intitola “Pezze di Storia” (22 luglio – 22 ottobre) e nasce da un progetto della stilista Marella Ferrera, la mostra che presenta le inedite collezioni tessili raccolte nel museo privato dei Principi Biscari: oggetti di raffinata fattura provenienti dalle Wunderkammer, le “stanze delle meraviglie”, delle “enciclopedie tattili” che gli aristocratici esibivano ad ospiti privilegiati, come i viaggiatori stranieri in Italia per il Grand Tour tra il XVII e il XX secolo.
Dalla collezione dei Padri Benedettini provengono paramenti sacri e manufatti artistici di grande bellezza. Entrambe le collezioni documentano la passione di mecenati illuminati e collezionisti privati che, animati dal bisogno di educare, compravano dal mercato antiquario pregevoli manufatti frutto della sapienza manuale e dell’estro creativo di artigiani del passato. Confluite nel 1934 nella collezione nel Museo Civico di Catania, le mirabilia dei Biscari e dei Benedettini sono per la prima volta fruibili dai cittadini catanesi e dai turisti. Tutti i pezzi in esposizione sono stati sottoposti ad un complesso lavoro di pulitura e conservazione eseguito, lungo il 2009, da specialisti del restauro tessile che operano a Siena sotto la guida di Grazia Palei.
Originale ed evocativo l’asllestimento delle austere sale al piano terra di Castello Ursino dove, grazie alla collaborazione con il Teatro Stabile di Catania, grandi cubi in legno diventano volumi espositivi, come telai dove i fili della narrazione di “Pezze di Storia” tracciano trama e ordito. Cubi trasformati in visionarie “stanze della memoria” e veli di tulle color fango a creare una patina del tempo che sbiadisce i contorni degli oggetti e li proietta in una dimensione spazio-temporale lontana dal presente. Stanze della memoria dove affacciarsi e curiosare come per gioco alla scoperta delle sorprendenti e segrete meraviglie del Castello Ursino.
Non a caso, poi, secondo la storica dell’arte Carmela Cappa, la mostra sulle collezioni tessili del Castello Ursino viene esposta per la prima volta al pubblico in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. “Di fatto, viene consegnato solo adesso alla Città di Catania e alla sua gente quel patrimonio collettivo che da bene ecclesiastico divenne bene demaniale”. La Cappa ricorda infatti come la nascita del nuovo stato italiano, fondato su principi laici, con l’eversione dell’asse ecclesiastico sancì la soppressione degli Ordini e delle Corporazioni religiose (1866) e l’incameramento nel demanio statale dei loro beni. “Quello al Castello Ursino – conclude la Cappa - sarà un viaggio tra il sacro e al profano: da una Catania in festa per le solenni celebrazioni liturgiche alla ricostruzione del quotidiano attraverso le collezioni di capi di abbigliamento, accessori ed oggetti anche di uso personale esposte nella Wunderkammer del Principe di Biscari. Pezzi da collezione e preziosi manufatti testimoni di una grande sapienza artigianale che oggetto di ricerca per gli studiosi, di curiosità per i visitatori e di orgoglio per la città che riconquista la sua memoria”.

Fra le curiosità in mostra uno dei tre frammenti del mantello di Arrigo VI, padre dello Stupor Mundi Federico II di Svevia (gli altri sono custoditi al British Museum di Londra e nella Cattedrale di Palermo), un curioso ferma-baffi da notte; le collezioni “profane” di Carte da Tarocchi e quelle “sacre” di paramenti liturgici finemente ricamati in oro e argento; abiti e biancheria da collezione del Settecento e infine il sontuoso baldacchino utilizzato in occasione della processione del Sacro Chiodo, la reliquia della croce donata ai Benedettini dal re Martino, venerata dai cittadini di Catania con devozione pari a quella di Sant’Agata. Fra le curiosità anche la “Stanza del Cucito”, un omaggio a Donna Felicia Biscari – rievocata con un delicato ritratto d’epoca – arredata con tutti gli strumenti per filare, cucire e ricamare e l’ostensorio portato in processione per Catania in occasione della Celebrazioni del Sacro Chiodo, festa raccontata da De Roberto nel suo romanzo “I Vicerè”.


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(28-07-2011)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 28-07-2011 alle :