Che l'Italia non abbia niente da invidiare ai paesi stranieri sul fronte delle bellezze turistiche, della storia, della cultura e del paesaggio è oramai un dato di fatto. Pochi però conoscono la bellezza di quei piccoli borghi e paesi disseminati in tutto il territorio italiano.
Proprio per questo nel 2001, su iniziativa dell'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) è nato il Club dei borghi più belli d'Italia, veri e propri gioielli di eccellenza, permeati di fascino, di storia e tradizioni ma che spesso rimangono nascosti ai canali tradizionali del grande turismo di massa. Scopo del Club è appunto quello di tutelare, valorizzare e promuovere l'identità e la cultura di quelli che ad oggi sono i 200 comuni che fanno parte dell'associazione. Grazie all'opera di tutela e promozione, negli anni questi piccoli centri hanno visto crescere la propria “fama”, registrando nel 2010, complessivamente, un miliardo di euro di fatturato e 11 milioni di pernottamenti. Di fronte a queste cifre, non ci si può stupire se questi borghetti dispongano anche di un festival nazionale che raccolga non solo numerosissimi operatori turistici di tutta Italia, ma anche delegazioni provenienti da Francia, Belgio, Portogallo, Germania, Grecia, Giappone, Russia e Romania.
Il festival, che cambia sede ogni anno, per il 2011 ha scelto come scenografia l'Emilia Romagna, in particolar modo i comuni di Castell'Arquato e Vigoleno. L'intenzione è quella di mostrare, citando il motto stesso del club, "il fascino dell'Italia nascosta”, lo stile di vita di questi luoghi, la qualità e l'eccellenza dei prodotti enogastronomici".
In contemporanea alla festa dei borghi italiani, si terrà anche la seconda edizione del festival internazionale de 'Les plus beaux Villages del la Terre'. Il 2 di settembre, inoltre, a Castell'Arquato, si riuniranno gli Stati generali del Turismo sociale nazionale per fare il punto della situazione sul settore dopo il congresso mondiale svolto a Rimini nel 2010.
A Settembre quindi, l'Italia e non solo, punterà ancora una volta i riflettori sulle proprie peculiarità, in particolar modo sull'Emilia Romagna, dalle sue tipicità alle sue eccezionalità per mostrare quello che di meglio può offrire il Paese, non solo a livello di grandi centri e grandi città storiche, ma anche di quelle piccole “cellule” che sembrano invisibili ad occhio nudo ma che rappresentano parte integrante e fondamentale di un'identità storica.
Manuela Dicati
(18-07-2011)
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