Il 16 Giugno 2011 nella Sala Consiglio della Camera di Commercio di Milano, Palazzo Turati, durante la riunione plenaria del Centro Studi Grande Milano, gli esponenti del mondo della cultura, della scienza, dell’economia, della solidarietà e delle professioni liberali che hanno dato vita all’associazione e che contribuiscono giorno per giorno a perseguirne gli obiettivi, si sono incontrati per affrontare le grandi sfide di oggi.
Prima tra tutte quella di promuovere e divulgare l’idea e i valori di una Milano più grande, di una metropoli moderna, confrontabile con le diverse realtà metropolitane europee e internazionali, che è stata la ragione prima della nascita dell’associazione, nel 1998. Quindi l’Expo 2015, l’occasione per la città di dare prova della sua grandezza, di saper cogliere le opportunità, di pianificare e gestire le risorse ai fini di una crescita consapevole e duratura. Di conseguenza, il fare sociale, aspetto strettamente connesso ai primi due, e la cultura, una sfida antica ma oggi più che mai attuale.
Tra gli interventi da segnalare, quelli di Daniela Mainini, Presidente del Centro Studi Grande Milano, di Amato Luigi Molinari e Giampietro Borghini, entrambi Presidenti del Comitato Strategico del Centro Studi e di Roberto Poli, Direttore Generale dello stesso. Reduci dall’ Assemblea generale Assolombarda, la più rappresentativa tra le associazioni territoriali di Confindustria, tenutasi lunedì 13 giugno presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, che è stato il primo appuntamento ufficiale del nuovo Sindaco di Milano Pisapia, hanno riportato in assemblea il punto raggiunto in quella sede: i recenti cambiamenti di vertice della città non devono portare a rotture e frammentazioni di risorse ed impegni. Piuttosto è il contrario: occorre oggi più che mai una unità di intenti anche tra istituzioni e mondo imprenditoriale per affrontare le sfide del momento. Si deve lavorare insieme per evitare di raggiungere obiettivi settoriali. Si deve far centro su obiettivi impegnativi e di grande respiro. Milano è da sempre la città dell’accoglienza e della cultura. Questo è il punto fermo dal quale occorre ripartire, a Milano come in Italia, per costruire, e procedere con consapevolezza.
E’ una presa di coscienza di ciò che non solo Milano, ma l’intera nazione, ha patrimonializzato indipendentemente da qualsiasi crisi economica, per il fatto stesso di essere Italia. L’idea che il patrimonio culturale, architettonico e artistico Italiano sia un bene dal quale ripartire e crescere, fare sistema, pervade ormai l’Italia tutta, che proprio nelle sua storia, nelle sue origini vuole ritrovare la forza, il valore e le motivazioni di una rinascita. D’altronde il patrimonio italiano è senza dubbio non imitabile, non trasportabile e diffuso in tutto il territorio nazionale.
L’ultima, non certo per importanza, grande sfida presentata durante i lavori, è quella di una iniziativa editoriale di pregio, la rivista SITI, il trimestrale di attualità e politica culturale dell’Associazione Città e Siti Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO. Proprio questa rivista ed il suo sito internet www.rivistasitiunesco.it perseguono l’obiettivo di dare spunti di riflessione a partire da un punto fermo: quello che il Sistema Paese può ripartire solo dal patrimonio della nazione, unico e riconosciuto nel mondo. Una ricchezza invidiata e mai adeguatamente tutelata e valorizzata, che finalmente sembra poter catalizzare interessi, idee e risorse, pubbliche e private, trovando espressione in un nuovo progetto di comunicazione.
(22-06-2011)
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