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cultura

Riapre a Roma la Casa delle Vestali

Uno dei gioielli del Foro romano torna ad essere accessibile al pubblico in tutto il suo splendore, memoria e testimonianza della grandezza di Roma


Nella foto: la Casa delle Vestali, © Archivio fotografico SSBAR/Franco Angeli

Grazie all’opera di valorizzazione del Foro Romano, dopo vent’anni la Casa delle Vestali può tornare a rivivere in tutta la sua bellezza e il suo fascino. Il complesso si trova dove la piazza del Foro romano sale verso il Palatino, immediatamente dietro il tempio della dea Vesta. Qui risiedevano le sacerdotesse che dedicavano la loro vita al culto della dea. I resti odierni risalgono all’ultimo restauro del complesso avvenuto sotto Settimio Severo dopo l’incendio del 191. Le stanze, che in origine erano disposte almeno su due piani (al secondo vi erano le stanze delle vergini), si articolavano intorno ad un cortile con portici sotto i quali erano allineate le statue delle Vestali massime, ossia le sacerdotesse a capo dell’ordine. Sul lato est dell’edificio vi era un grande ambiente coperto da una volta sul quale si affacciavano tre ambienti più piccoli; sul lato sud, quello meglio conservato, vi si trovavano numerose stanze tra le quali un forno, un mulino con una mola ancora oggi visibile e forse una cucina; il lato ovest era occupato da un grande ambiente. Solo del lato nord non si possono ipotizzare struttura e funzioni essendo quello in peggior stato di conservazione.
L’intervento di recupero ha riguardato quindi il restauro e la valorizzazione di tutto il complesso comprendendo anche quelle opere di messa in sicurezza necessarie per rendere visitabile il sito. Si sono fatte opere di consolidamento, pulizia, disinfestazione e quant’altro. Parte importante poi è stata riservata alla riqualificazione delle aree verdi. Sono state piantate rose e gelsomini, sostituiti tufi sgretolati e ripristinato l’impianto di irrigazione, si è ricostruito il tappeto erboso e si è realizzato un vialetto perimetrale lungo i tre lati del chiostro.
L’intento è stato quello di ricreare quell’ambiente mistico e poetico delle origini così che il visitatore possa immergersi nella Roma dell’antichità e riviverne il fascino e la grandezza.
Un altro frammento dell’identità storica di questa grandiosa città è stato così sottratto all’oblio dei secoli restituendogli importanza e dignità.


Chi erano le Vestali
Le Vestali erano le sacerdotesse dedite al culto ancestrale della dea Vesta, protettrice della comunità. Il Pontefice massimo sceglieva sei vergini, tra i sei e i dieci anni, all’interno delle famiglie patrizie, affinché per trent’anni dedicassero la loro vita a Vesta con l’obbligo della castità.
Durante la cerimonia di vestizione alle fanciulle, una volta recise le chiome, venivano fatti indossare un velo bianco che copriva anche le spalle e una specie di diadema in lana suddiviso in sei cordoni.
Compito principale delle sacerdotesse era quello di tenere sempre acceso il fuoco sacro che ardeva all’interno del tempio e che simboleggiava la vita eterna di Roma. La pena per aver fatto spegnere il fuoco anche se accidentalmente, era la fustigazione in pubblico. Le Vestali erano incaricate anche della mietitura rituale e della preparazione delle focacce per i sacrifici.
Il loro ruolo sociale era molto alto ed erano considerate molto importanti tanto che godevano di privilegi speciali: non erano soggette alla patria potestà, erano accompagnate in carro dai littori come i supremi magistrati, avevano posti riservati agli spettacoli, e se un condannato a morte ne incontrava una il giorno dell’esecuzione riceveva la grazia. Inoltre, una volta terminato il ministero dopo trenta anni, potevano liberamente decidere di sposarsi.


Manuela Dicati

(11-02-2011)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 11-02-2011 alle :