Così Alice Rawsthorn definisce Quali cose siamo, terza interpretazione del Triennale Design Museum, nell’articolo pubblicato il 26 dicembre dal titolo A Year of Winners and Losers in Ingenuity: un ulteriore riconoscimento del valore delle attività del Triennale Design Museum, il primo museo del design italiano, e dell’attenzione costante che la sua inedita e innovativa formula riesce a raccogliere internazionalmente.
Afferma Silvana Annicchiarico, direttore del museo: “Fin dalla sua nascita, la stampa internazionale ha seguito con attenzione le mostre e attività del Triennale Design Museum evidenziandone l’innovativa impostazione scientifica e le scelte curatoriali e allestitive, come dimostrano, per esempio, l’articolo del Financial Times del 2007, in occasione dell’inaugurazione del museo, o quello recentemente pubblicato da W Magazine”.
L’articolo del New York Times ci riempie di soddisfazione e conferma che la nostra scelta di un museo mutante e sempre diverso di anno in anno è una scelta vincente, anche grazie quest’anno al prezioso contributo di Alessandro Mendini che, con il suo puntiglioso e sorprendente enciclopedismo e la sua sterminata e proteiforme passione per tutte le forme della cultura materiale, ha messo in scena un grande e infinito mondo parallelo a quello del design istituzionale, un design invisibile e non ortodosso, capace di provocare squilibri e spiazzamenti, ma ricco di emozione e spettacolarità”.
L’articolo completo su
http://www.nytimes.com/2010/12/27/arts/design/27iht-design.html?ref=alicerawsthorn
Quali cose siamo
Terza interpretazione
Triennale Design Museum
Fino al 27 febbraio 2011
Direttore: Silvana Annicchiarico
Cura scientifica: Alessandro Mendini
Progetto dell’allestimento: Pierre Charpin
Progetto grafico: Jean-Baptiste Parré
Catalogo Electa
Triennale Design Museum
Triennale Design Museum rappresenta la molteplicità di espressioni del design italiano. È un museo dinamico, che si rinnova continuamente e offre al visitatore sguardi, punti di vista e percorsi inediti e diversificati. Un museo non solo scientifico e rigoroso ma anche emozionale e coinvolgente.
Triennale Design Museum mette in scena il design italiano attraverso un sistema di rappresentazioni che ogni anno cambiano tematiche, ordinamenti scientifici e allestimenti, cercando di rispondere, attraverso la sua innovativa formula, alla domanda “Che Cosa è il Design Italiano?”.
Triennale Design Museum ha una collezione permanente (composta dalla Collezione Permanente del Design Italiano, dai disegni di Alessandro Mendini, dalla Collezione di Giovanni Sacchi e dalla collezione di Alessandro Pedretti) ma è anche a capo di una vasta rete di “giacimenti” presenti sul territorio italiano (collezioni private, musei d’impresa, raccolte specializzate e piccoli musei tematici) con cui ha stabilito uno stretto rapporto di collaborazione.
Il Laboratorio di Restauro del Triennale Design Museum è un centro dedicato alla “memoria della modernità”, ma anche alla sperimentazione di nuove tecnologie. Il Laboratorio ha come missione principale quella di attivare un’azione di ricerca e indagine sulla scienza dei materiali in funzione di un’operazione di prevenzione, conservazione e restauro. Il museo opera in stretta collaborazione con il Politecnico di Milano, dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica, che fornisce un supporto sulla diagnostica e l’indagine della scienza dei materiali.
All’interno del museo sono presenti due spazi permanenti: il Teatro Agorà, progettato da Italo Rota, e il CreativeSet, progettato da Antonio Citterio. Nel primo, interamente realizzato in legno, si svolgono eventi, conferenze, e performance. Il secondo è destinato a mostre temporanee e eventi volti alla promozione e valorizzazione del design contemporaneo italiano e internazionale.
(04-01-2011)
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