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cultura

De Nittis in mostra a Parigi

Il Petit Palais, Musée des Beaux-arts de la Ville de Paris, ospita, fino al 16 gennaio 2011, un'esposizione di opere del pittore pugliese che è è la figura di maggior spicco tra gli artisti italiani che vissero a Parigi nella seconda metà dell’Ottocento


Giuseppe De Nittis (1846 – 1884) è la figura di maggior spicco tra gli artisti italiani che vissero a Parigi nella seconda metà dell’Ottocento. Contemporaneo di Boldini e dei macchiaioli, fu amico di Caillebotte, di Manet e Degas.

Questa mostra, promossa in collaborazione con la Pinacoteca di Barletta, città natale di De Nittis, situata nelle vicinanze di Bari, in Puglia, comprende oltre 110 oli e pastelli, appartenenti a collezioni pubbliche e private italiane, francesi e statunitensi, alcuni dei quali mai prima presentati al pubblico.

E’ un percorso tematico e storico nell’arista che espose ai Saloni del 1869 e del 1884 e che partecipò alla prima esposizione impressionista organizzata nell’atelier del fotografo Nadar nel 1874.

Pittore della vita moderna, De Nittis è interessato alla vita dei boulevards, ai cantieri parigini, alle corse ippiche d’Auteuil o di Longchamp, attento osservatore delle toilettes femminili e dei modi di un pubblico elegante. E’ un paesaggista sensibile, abilissimo nel trasporre i contrasti luminosi del suo paese natale quanto i cieli brumosi dell’Ile de France, o le nebbie londinesi.
Con Manet e Degas, è tra i primi a sperimentare la tecnica del pastello nelle opere di grave formato ed è tra i migliori esponenti del “giapponesismo” in pittura, sapendo, soprattutto nelle sue opere ultime, proporre particolari arditezze nella composizione delle sue tele


GIUSEPPE DE NITTIS, breve biografia

Giuseppe De Nittis nasce a Barletta il 25 febbraio 1846, dove trascorre l’infanzia segnata dalla perdita prematura dei genitori. A quattordici anni si trasferisce a Napoli con i fratelli, frequenta l’Istituto di Belle Arti dal quale, dopo due anni, viene espulso a causa della sua insofferenza verso metodi di insegnamento e stilemi artistici che gli appaiono vecchi ed anacronistici. La libertà conquistata lo porta a vivere un rapporto diretto e inebriante con la campagna e il mare, i soggetti pittorici più amati nel corso degli anni ’60. Dall’amicizia con Adriano Cecioni e Domenico Morelli, nasce, assieme ad altri artisti napoletani, il sodalizio della “Scuola di Resina”. Il suo primo quadro datato con sicurezza è Appuntamento nel bosco di Portici che segna l’inizio di una serie di opere che caratterizzarono gran parte della produzione napoletana e pugliese. Dal 1866 sperimenta nuovi mezzi espressivi con Casale nei dintorni di Napoli e L'Ofantino, veri capolavori, presenti entrambi alla Promotrice napoletana. Seguono Sulle rive dell'Ofanto e La traversata degli'Appennini, opere stilisticamente diverse dalle precedenti ma significative di un modo del tutto originale di percepire lo spazio. Dopo una parentesi fiorentina, caratterizzata dagli incontri con i macchiaioli, Giuseppe arriva a Parigi nel 1867, dove si stabilisce dall’anno successivo, lavorando in esclusiva con Goupil fino al 1874. A ventitrè anni sposa Léontine Gruvelle. Al 1869 risale la prima esposizione denittisiana al Salon parigino, cui ne seguiranno altre fino al ‘79. Nel 1874 partecipa, unico italiano, alla prima mostra degli Impressionisti, mentre continua ad esporre al Salon riportando un enorme successo con il dipinto Che freddo! opera piena di charme e di atmosfera, che gli spalancò le porte della celebrità. Già con Al Bois de Boulogne egli avena inaugurato quella pittura che lo identificò come sensibilissimo cronista della vita moderna della capitale francese. Le sue donne, sempre à la page, si muovono nei grandi parchi, lungo le passeggiate, alle corse, nei salotti, nelle stanze delle ricche dimore borghesi. Anche la cura dedicata ai particolari dell’abbigliamento rivela i segni di una femminilità percepita e rappresentata attraverso una sottile quanto raffinata indagine psicologica. La modella principale è Leontine, colta negli ambienti domestici, nei ritratti, nelle scene en plain air, nei luoghi della mondanità e del divertimento. Le corse ippiche, le passeggiate in carrozza, il pattinaggio durante l'inverno fanno parte delle sue tematiche preferite ispirate dai luoghi della metropoli trasformata nei boulevards di Haussmann e nei ritmi frenetici della vita delle piazze, dei teatri, dei caffè. Del 1876 è Place des Pyramides con cui, due anni dopo, partecipa all’Esposizione Universale dove espone, tra le altre, La National Gallery a Londra, Piccadilly, Westminster, Il ritorno dalle corse, e riceve la medaglia d’onore d’oro assieme al titolo di Cavaliere della Legion d’Onore. La partecipazione alla mostra organizzata al Cercle des Mirlitons, nel 1881, con Le corse ad Auteil e altri quindici grandi pastelli segna un altro clamoroso riconoscimento da parte del pubblico e della critica. La sua casa diventa luogo d’incontro dell’élite culturale franco-britannica, frequentata da Edouard Manet, Edgar Degas, JamesTissot, Caillebotte, Berte Morisot e scrittori quali Daudet, Duranty, Clarretie, Edmond de Goncourt, Alexandre Dumas figlio, Alphonse Daudet, Emile Zola, Guy de Maupassant. Pur continuando a frequentare Napoli e Barletta con ricorrenti, a volte lunghi soggiorni, è la capitale francese la città d’elezione che incide profondamente nelle scelte d’arte e di vita del giovane barlettano. I ritorni a Napoli di De Nittis sono spesso collegati a permanenze a Barletta, durante le quali lo sguardo sulla campagna della terra nativa si traduce in opere di profonda sensibilità paesaggistica. Intorno alla metà degli anni '70, anticipando le esperienze di Edgar Degas e Edouard Manet, sperimenta la tecnica del pastello usata per grandi composizioni ma anche per i paesaggi che avrebbero entusiasmato lo scrittore amico Edmond de Goncourt che annota nel suo Journal del 23 febbraio 1878: «De Nittis ha nel suo studio delle vedute parigine, eseguite a pastello, che mi incantano. C'è l'aria brumosa di Parigi, c'è il grigio del suo selciato, c'è la silhouette diffusa dei passanti». Fra il 1883 e l’84 Giuseppe realizza alcune delle sue opere più famose, Il salotto della principessa Mathilde e Colazione in giardino, considerati fra i più bei quadri dell’Ottocento italiano. Nella Colazione i protagonisti, seduti attorno a una tavola imbandita colta come una raffinata natura morta, smagliante e preziosa, attraversata da delicate trasparenze ed effetti di luce, sono la moglie Léontine e Jacques, unico figlio della coppia. De Nittis muore a soli 38 anni, nel 1884. Con gli ultimi suoi lavori, dall’accento intimistico venato di affetti dalla grande forza evocativa, sembra lasciare, nell’esposizione al Salon del 1884, il testamento di una vicenda artistica giunta al suo apice.



Informazioni utili
Indirizzo: Parigi, Petit Palais, Musée des Beaux-arts de la Ville de Paris
Avenue Winston Churchill 75008 Paris


Apertura: da martedì a domenica: 10-18
Giovedì fino alle 20. Chiuso il lunedì.
Ingresso: intero 10 euro; ridotto 7,50

(07-01-2011)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 07-01-2011 alle :