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ambiente

Tutto pronto per Biodiversamente, il primo Festival dell’Ecoscienza

Il 23 ed il 24 ottobre 2010, due giorni di iniziative speciali con il WWF per scoprire la biodiversità in musei, orti botanici e acquari di tutta Italia


Fine settimana tra scienza e natura con Biodiversamente, il primo Festival dell’Ecoscienza, organizzato dal WWF in collaborazione con l’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS): due giorni di iniziative speciali, laboratori interattivi, viaggi virtuali nel tempo e nello spazio sotto la guida di noti ricercatori, in decine di musei, orti botanici, acquari e domenica anche nelle Oasi WWF di tutta Italia, per scoprire i segreti della biodiversità insieme ai protagonisti della ricerca scientifica “made in Italy”. E’ una festa della scienza italiana per celebrare l’Anno della Biodiversità, proprio mentre a Nagoya i governi di 193 Paesi stanno definendo il nuovo piano d’azione per ridurre la perdita di biodiversità entro il 2020.

Si perché forse non tutti lo sanno ma i musei scientifici italiani, dai piccoli centri territoriali ai moderni Science Center, sono una vera fucina di attività oltre che strumenti fondamentali per la tutela della biodiversità. Come si legge nel dossier presentato oggi dal WWF e dall’ANMS, conservano 30-40 milioni di esemplari di ogni epoca e provenienza - come il dinosauro di 26 metri conservato a Bologna, la collezione di 1 milione di conchiglie nel museo civico di zoologia Roma, i diorami monumentali del museo civico di Milano, la galleria di 100 metri di scheletri di cetacei nel museo di Calci (Pisa) – costantemente sotto i microscopi degli scienziati italiani e internazionali. Ma sono anche la base operativa di centinaia di ricerche scientifiche che perlustrano ogni angolo del pianeta per classificare, capire, scoprire nuove specie, dando un contributo essenziale alle strategie di tutela ambientale. Il toporagno elefante (il più grande del suo genere) scoperto in Tanzania, le rane del Madagascar, ancora non toccate dal fungo che decima gli anfibi in altre parti del mondo, il rarissimo genere di serpente-verme cieco di cui non si avevano notizie da oltre un secolo o la cova “a energia solare” del droma, uccello nelle isole deserte della penisola arabica, sono alcuni fiori all’occhiello del fitto medagliere di successi scientifici che i nostri musei possono vantare.

“I musei scientifici sono alla base delle nostre conoscenze sul mondo naturale, offrono un importante contributo alla tutela ambientale e grazie alla diffusione sul territorio e alle moderne tecniche espositive sono strumenti fondamentali per comunicare al grande pubblico la bellezza e l’importanza di specie e habitat, che sono alla base della vita sul pianeta - ha dichiarato Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia – Il Festival dell’Ecoscienza, nato quest’anno in omaggio all’Anno della Biodiversità, vuole portare questo patrimonio immenso e poco noto all’attenzione di tutti gli italiani.”

“La natura a scuola si studia poco, in pochi la scelgono all’università e pochissimi infine ne fanno oggetto di professione- ha detto Vincenzo Vomero, direttore dei Musei Scientifici di Roma e membro del direttivo dell’ANMS - Eppure nella biodiversità viviamo immersi, noi stessi ne siamo un esempio e un prodotto. La nostra civiltà, nuova forza selettiva quasi sempre distruttiva, deve capirne gli equilibri e l’utilità. Aprire le sale dei nostri musei, consente a tutti di avvicinare l’occhio a una piccola fessura attraverso cui spiare la grandiosità e la complessità della vita sulla terra, ottenendo più che risposte nuove emozioni, consapevolezza e domande.”


Purtroppo la situazione dei musei italiani non è delle più rosee. I finanziamenti sono sempre più scarsi e secondo una ricerca dell’ANMS attualmente in corso, il 30% dei musei non ha un direttore responsabile, il 50%
non ha in organico un conservatore di ruolo e il personale qualificato che vi opera (appena il 40% del totale) deve occuparsi per il 70% di aspetti burocratici, dedicando alla gestione scientifica e alla ricerca appena il 10% del proprio tempo.
Anche per questo il WWF ha scelto il Festival per lanciare l’appello “Metti in conto la natura”, per il finanziamento pubblico alla ricerca scientifica e alla conservazione della natura. Un appello sempre più urgente perché, nonostante la recente approvazione della Strategia nazionale per la biodiversità, la manovra economica approvata a luglio prevede tagli (meno 50% ai Parchi nazionali, meno 60% alle Regioni ed Enti Locali nel settore dell’ambiente) che affosseranno parchi, musei, istituti di ricerca, centri di educazione ambientale, strumenti concreti per la tutela della biodiversità italiana, che con 57.468 specie animali e 12.000 specie vegetali (di cui gran parte purtroppo a rischio), è al primo posto in Europa.

“Quando è sana e vitale, la natura ci offre servizi indispensabili alla vita, come aria e acqua pulita, materie prime, cibo e medicine, protezione e regolazione del clima, il cui valore, dato per scontato, deve essere invece riconosciuto anche sul piano economico e integrato nei sistemi di contabilità nazionali – ha dichiarato Stefano Leoni, presidente del WWF Italia - Senza adeguati finanziamenti la Strategia nazionale per la biodiversità rimarrà una mera dichiarazione d’intenti ed i servizi naturali non saranno garantiti a lungo. Con questo appello il WWF si fa portavoce di tutti i soggetti che con il loro lavoro quotidiano contribuiscono alla conservazione della natura nel nostro Paese e chiama le Istituzioni ad un impegno concreto per garantire il finanziamento pubblico a un sistema che tutela un preziosissimo patrimonio nazionale e il benessere stesso di tutti gli italiani.”

(22-10-2010)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 22-10-2010 alle :