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A scuola (d'infanzia) per crescere

Molti di noi la chiamano ancora scuola materna, fermi al ricordo di quando la frequentavano, ma già da molto tempo ha cambiato il suo nome in scuola dell'infanzia


La scuola dell’infanzia si rivolge ai bambini dai 3 ai 6 anni d'età e può essere statale o organizzata da diversi soggetti: ordini religiosi, comunità locali, privati. La Scuola dell'infanzia statale è integrata negli Istituti Comprensivi, pur mantenendo facoltativa l'iscrizione.

Le origini
La creazione di centri dedicati ai bambini, precursori delle attuali scuole dell'infanzia, si deve, in origine agli enti assistenzialistici promossi dagli Ordini Religiosi, dai Comuni o dai privati. Nel Regio Decreto n. 1054 del 6 maggio 1923, art. 57, viene menzionata l'esistenza dei giardini d'infanzia o case dei bambini, che devono essere annesse agli istituti magistrali, ma la gestione non è del tutto statale. Bisogna attendere fino al 1968, quando con la legge 444 viene istituita la scuola materna, con organizzazione statale e con la pubblicazione degli Orientamenti per scuola materna (1969) che la uniformano a livello nazionale. Nel 1991 sono stati pubblicati i Nuovi orientamenti.
L’attuale denominazione "Scuola dell'infanzia" è stata introdotta dagli Orientamenti del 1991 in sostituzione della dicitura "scuola materna", inserendola, in questo modo, a pieno titolo, nel sistema educativo. La durata della scuola dell'infanzia è di 3 anni, come già nei precedenti ordinamenti e, pur facendo parte del sistema educativo italiano, non riveste carattere obbligatorio.
Questa fase di scuola è generalmente caratterizzata da gioco e convivenza con i compagni, in prepararazione a quella che oggi è la scuola primaria (la nostra vecchia scuola elementare) . La scuola dell'infanzia è un ambiente educativo di esperienze concrete e apprendimento riflessivo nei diversi ambiti della vita dei bambini. Le attività che vengono proposte vengono strutturate in relazione ai campi d'esperienza, ossia obiettivi di apprendimento da conseguire durante tutti e tre gli anni di scuola.

Le Indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia del 2007 li definiscono in questo modo:
- il sé e l'altro (le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme);
- il corpo in movimento (identità, autonomia, salute);
- linguaggi, creativià, espressione (gestualità, arte, musica, multimedialità);
- i discorsi e le parole (comunicazione, lingua, cultura);
- la conoscenza del mondo (ordine, misura, spazio, tempo, natura).
Generalmente, la scuola dell'infanzia si divide in tre sezioni per fasce d'età: "piccoli" (primo anno), "medi" o "mezzani" (secondo anno) e infine grandi (terzo anno). Le sezioni possono anche essere miste, ossia accogliere bambini di 3, 4 e 5 anni, proponendo un modello di insegnamento diverso.

Organizzazione
Genericamente il tempo-scuola previsto è di 8 ore giornaliere, per un totale di 40 settimanali. In base alle richieste delle famiglie e alla disponibilità dell'ente proprietario dell'edificio è possibile avere fasce orarie diverse. Solitamente esiste il servizio di mensa, considerando che anche il momento del pasto è un'attività educativa. Nella scuola dell'infanzia può esserci un numero diverso di sezioni (ma generalmente tre), a seconda del numero di bambini iscritti. In ogni sezione il numero massimo di alunni è 25, elevabile a 28 in casi particolari, ma riducibile a 20 ,massimo 23, se sono iscritti alunni diversamente abili.

Indicazioni nazionali
Attualmente vengono seguite le "Indicazioni nazionali per il curricolo per la scuola dell'infanzia 2007", che fanno riferimento sia agli Orientamenti del 1991, sia alla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 (pur non essendo una scuola dell'obbligo), in un'ottica globale di scuola. Dietro ai "Campi d'esperienza" si delineano i saperi disciplinari.

Il sé e l'altro
I bambini prendono coscienza della propria identità, scoprono le diversità, apprendono le prime regole della vita sociale. Acquistano consapevolezza delle proprie esigenze e sentimenti e sanno controllarli ed esprimerli in modo adeguato. Conoscono la loro storia personale e familiare, le tradizioni della comunità e sviluppano il senso d'appartenza. Si pongono domande e cercano risposte sulla giustizia e sulla diversità, arrivando ad un primo approccio della conoscenza dei diritti e dei doveri. Imparano ad esprimere i propri punti di vista e a rispettare quelli degli altri.

Il corpo in movimento
I bambini conoscono ed acquisiscono controllo del proprio corpo, imparano a rappresentarlo. Raggiungono autonomia personale nell'alimentarsi, nel vestirsi e nel prendersi cura della propria igiene. Raggiungono diverse abilità nel movimento, anche fine, imparano a coordinarsi con gli altri e a rispettare regole di gioco.

Linguaggi, creatività ed espressione
I bambini imparano ad apprezzare spettacoli di vario tipo, sviluppano interesse per la musica e per le opere d'arte. Imparano ad esprimersi con tutti i linguaggi del corpo utilizzando non solo le parole, ma anche il disegno, la manipolazione, la musica. Diventano capaci di formulare piani di azione, individuali e di gruppo, per realizzare attività creative. Esplorano materiali diversi, i primi alfabeti musicali, le possibilità offerte dalla tecnologia per esprimersi.

I discorsi e le parole
I bambini sviluppano la padronanza della lingua italiana ed arricchiscono il proprio lessico. Sviluppano fiducia e motivazione nel comunicare con gli altri, raccontano, inventano, comprendono storie e narrazioni. Confrontano lingue diverse, apprezzano il linguaggio poetico. Formulano le prime ipotesi di simbolismo e di lingua scritta (utilizzando anche le nuove tecnologie).

La conoscenza del mondo
Attraverso le esperienze e le osservazioni i bambini confrontano,raggruppano ordinano secondo criteri diversi. Sanno collocare sé stessi e gli oggetti nello spazio, sanno seguire un percorso sulla base di indicazioni date. Imparano a collocare eventi nel tempo. osservano fenomeni naturali e organismi viventi formulando ipotesi, cercando soluzioni e spiegazioni, utilizzando un linguaggio appropriato.

(13-09-2010)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 13-09-2010 alle :