inUmbria on line nelCentro on line inItalia on line in Europa on line nel Mondo on line nellUniverso on line
 
 
  | Home | Top News | About Italy | Umor |
 

ambiente

Guida ai parquet ecologici di Greenpeace

Resiste alle mode e… all’usura, è naturale e caldo, è biodegradabile e può essere riciclato. Attenzione però alle nuova ondata di essenze naturali, il legno va scelto con criterio


Il legno è uno dei materiali più ecologici: è un materiale vivo, è caldo, respira, insomma è naturale. E in più dura a lungo, ha un ottimo bilancio energetico, è biodegradabile, se trattato correttamente non inquina, e può essere utilizzato nel ciclo naturale del riciclo. Purché sia prelevato rispettando l'ambiente. Purtroppo questo non sempre avviene.
La domanda di parquet di lusso in Italia è in crescita e per questa ragione compaiono di continuo nuove specie dai nomi esotici sul mercato. Varietà di colori, toni e venature, caratteristiche tecniche e decori per tutti i gusti.
Non tutti, però, sono consapevoli delle conseguenze ambientali di queste nuove tendenze. La grande disponibilità sul mercato sembra suggerire che si tratti di specie molto diffuse. Purtroppo non è sempre così. Spesso si tratta di specie rare o minacciate, che vengono da paesi nei quali i controlli sono scarsi e il fenomeno del taglio illegale molto diffuso. Il suono esotico di nomi come Wengè, Iroko e Doussiè dovrebbe piuttosto mettere in allarme i consumatori. I legni che provengono dalle foreste pluviali, per esempio, sono spesso prelevati con metodologie distruttive, soprattutto dove è diffuso il fenomeno del taglio illegale. In questi casi, la loro massiccia esportazione non porta sviluppo alle genti del posto, al contrario, lascia una scia di povertà, corruzione e sopraffazione, oltre che di degrado dell'ambiente. "Anche legni di origine apparentemente più innocua – spiega Chiara Campione, responsabile della campagna Foreste di Greenpeace – come il larice siberiano, o il pino che viene dalle regioni più nordiche della Finlandia e della Russia, provengono spesso da foreste primarie minacciate."
Inoltre, il prelievo, legale o illegale, di alcune specie particolarmente rare sta velocemente portando tali specie all'estinzione rischiando di eliminare un'intera specie solo per arricchire un campionario. Per questo Greenpeace ha redatto una guida in cui unisce un giudizio generale sulle condizioni delle specie di legno impiegate, alla situazione specifica nei paesi di provenienza.
"In questo modo - spiega la Campione - non intendiamo dare giudizi perentori, ma indicare fattori di rischio. Dove il rischio è più alto, diviene più importante dotarsi di strumenti di prevenzione, come la certificazione forestale".

Perché scegliere il legno
Mentre molti boschi sono gestiti in modo pienamente responsabile, le grandi foreste millenarie del pianeta continuano ad essere distrutte ad un ritmo impressionante. La distruzione delle foreste non è affatto necessaria. È infatti possibile usare un materiale bello come il legno acquistandolo oculatamente. Spetta anche a noi consumatori esigere che tutto il legno importato sia garantito da una certificazione che ne garantisca l'origine. La guida presentata da Greenpeace fornisce ai consumatori alcune indicazioni circa la provenienza di diversi parquet offerti in Italia, offrendo alcuni strumenti che favoriscono il rispetto degli ambienti naturali

Parquet e parquet
Esistono molti tipi di parquet, alcuni in legno massiccio, altri con uno strato nobile posto su uno zoccolo di legno meno pregiato, o su un multistrato o un pannello di particelle a base di legno. A volte lo strato nobile è spesso qualche millimetro. Può sembrare poco, ma si deve pensare l'impatto che questo ha a livello industriale moltiplicato per tutta la produzione. Il risultato sono navi cariche che ogni mese portano tronchi e segati anche da foreste minacciate, come l'Africa, il Sud-est Asiatico, l'Amazzonia. Una scelta responsabile rappresenta sempre un aiuto per le foreste. In questa guida ci si riferisce allo strato nobile, quello col cui nome viene solitamente venduto il prodotto.

Le certificazioni
Esistono molti sistemi di certificazione forestale. Greenpeace, assieme alla maggior parte delle associazioni ambientaliste internazionali, ritiene che il Forest Stewardship Council (FSC) sia il più affidabile fra loro, l'unico in grado di assicurare una sufficiente affidabilità dei controlli e delle verifiche su standard omogenei, in grado di assicurare la piena preservazione della foresta ed il rispetto dei diritti dei popoli indigeni che la abitano. Nella guida si fa riferimento esclusivamente al FSC, ma non è escluso che i prodotti citati siano coperte da altre certificazioni, ritenute però non sufficientemente efficaci.

Cristina Moretti

(15-03-2010)




[torna ai risultati]
 


Periodo dal

al

Argomento

Parola chiave:


torna ai risultati
 


Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 15-03-2010 alle :