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ambiente

La procedura di eco-certificazione (ossia: la fatica di essere certificati!)

Le aziende certificate ISO 14001, producono rispettando il territorio circostante. Con questo tipo di certificazione l'impresa si assume volontariamente l'impegno a ridurre l'inquinamento. Ecco le tappe per ottenerla


Sono ancora poche, forse anche perché il consumatore ancora non lo chiede abbastanza, nonostante riguardi da vicino la qualità della vita. Stiamo parlando delle aziende certificate ISO 14001, ossia aziende che producono rispettando il territorio circostante.
Con questo tipo di certificazione l'impresa si assume volontariamente l'impegno a ridurre l'inquinamento nel tempo, attraverso il controllo dei fattori di impatto ambientale causati dalle proprie attività. Si tratta di una certificazione molto impegnativa per l'azienda: questa deve, infatti, sviluppare un sistema di gestione ambientale che abbia innanzitutto come pre-requisito il rispetto delle leggi inerenti questa materia.

Tre sono le fasi che portano un’azienda all’eco-certificazione.
La prima fase prevede un'analisi iniziale del proprio impatto ambientale.
Si tratta di una vera e propria fotografia delle implicazioni ambientali delle attività produttive in relazione al territorio circostante, a partire dagli scarichi idrici, le emissioni in atmosfera, i rifiuti, i consumi di risorse, l'utilizzo e la detenzione di sostanze pericolose, le emissioni acustiche. L'analisi ambientale iniziale è uno strumento fondamentale perché consente di conoscere le problematiche e i costi ambientali ed energetici dell'azienda. A questa segue lo sviluppo di progetti specifici di miglioramento, adottando una vera e propria "Politica Ambientale" che contenga gli obiettivi da raggiungere. La terza fase è rappresentata dalla pianificazione dei provvedimenti necessari per conseguire questi obiettivi, che possono essere di risparmio energetico, di minor consumo di acqua, vapore, razionalizzazione e risparmio sui costi dell'eliminazione dei rifiuti, e così via.
In sintesi l'azienda sviluppa un sistema organizzativo orientato alla gestione ambientale in cui definisce prima gli obiettivi e le strategie da adottare e poi s'impegna a raggiungerli nei tempi definiti.
Spetta poi all’ente di certificazione attestare la conformità del sistema di gestione rispetto ai requisiti definiti dalle norme di riferimento, sia attraverso la valutazione della documentazione, sia mediante visite ispettive in sito. Ad esito positivo di tali verifiche e valutazioni e a fronte della convalida da parte di un apposito Comitato tecnico di Certificazione viene emesso il certificato. Una volta ottenuta la certificazione, l’azienda ha la responsabilità del suo mantenimento tramite la corretta applicazione del sistema adottato ed il trattamento di tutte le eventuali non conformità secondo le procedure stabilite. L’ente di certificazione effettuerà verifiche periodiche di regola annuali ed un riesame completo del sistema di gestione ogni tre anni.
Alcuni dei principali aspetti ambientali identificati e misurati in fase di analisi ambientale iniziale e successivamente monitorati, sono:
Emissioni in atmosfera. Qualsiasi sostanza liquida, solida o gassosa introdotta nell’atmosfera, la cui composizione dipende dalle sostanze/materiali lavorati nell’impianto industriale da cui proviene.
Scarichi idrici. Sono le acque che l’impresa versa in acque superficiali, in pubbliche o private fognature, nel suolo e/o nel sottosuolo, derivanti da processi industriali tipo lavaggi, raffreddamenti, rigenerazione…
Rifiuti. Limitazione, riciclaggio, riutilizzo, trasporto e smaltimento dei rifiuti solidi e di altro tipo, specialmente dei rifiuti pericolosi.
Uso e contaminazione del suolo e delle falde. Trasporto di materie prime e prodotti, stoccaggio di materie e semilavorati, processo di produzione, sistemi di smaltimento
Uso delle risorse naturali e delle materie prime. Prelievi idrici, energia.
Questioni locali. Rumore, vibrazioni, odore, polvere, impatto visivo.
Questioni di trasporto di merci, servizi e dei dipendenti
Rischio di incidenti ambientali e di impatti sull’ambiente conseguenti, o potenzialmente conseguenti, agli incidenti e situazioni di potenziale emergenza: un’emissione, un incendio, un’esplosione di rilievo che dia luogo ad un pericolo grave, immediato o differito, per l’uomo e per l’ambiente.
Elettrosmog dovuto alle radiazioni elettromagnetiche derivanti da linee elettriche, ripetitori, trasmettitori radio, elettrodomestici.

Difficoltà incontrate nella creazione di un sistema di gestione ambientale certificato
Le aziende che approcciano per la prima volta ad un sistema di gestione, trovano difficoltà nella gestione sistematica delle attività da porre in essere mentre chi ha già acquisito altri tipi di certificazione (ad esempio qualità) conosce già le dinamiche di una metodica standardizzata nello svolgimento dei processi attuati. In genere le aziende che acquisiscono un sistema certificato ambientale possiedono già la certificazione della qualità.
Le principali difficoltà possono emergere a livello di reperimento autorizzazioni e conoscenza norme (in particolare quelle a carattere locale) che devono necessariamente essere applicate. Altre difficoltà possono insorgere a fronte della necessità di sanare situazioni non conformi che determinino l’acquisizione o lo smantellamento/sostituzione di impianti/macchinari produttivi. Ultima difficoltà, non meno importante delle altre, può essere determinata dalla non adeguata sistematicità nel reperimento degli indicatori di monitoraggio, magari anche a fronte di una analisi ambientale iniziale che non ha preso in considerazione tutti gli aspetti che possono determinare impatti successivi di una certa rilevanza e che devono essere tenuti sotto controllo.
In questo caso è fondamentale la scegliere un soggetto consulente che abbia la necessaria esperienza, le competenze e le capacità tecnico – legislative in materia ambientale con aspetti gestionali tipici dei sistemi di gestione.
Per la predisposizione degli gli indicatori ambientali di un determinato aspetto ambientale un'organizzazione dovrebbe anzitutto porsi le seguenti domande:
- Quali sono i principali aspetti e impatti ambientali dell'organizzazione?
- In quali settori si possono ridurre i costi grazie a miglioramenti ambientali?
- In quali settori si possono ottenere i migliori risultati?
Gli indicatori ambientali selezionati devono essere conformi alle principali priorità politiche in materia di ambiente.
- Quali requisiti esterni influiscono sull'organizzazione?
- Quali sono i problemi ambientali predominanti nel dibattito politico in corso?
- In che modo l'organizzazione influisce sulle condizioni ambientali locali o regionali?
Dare risposta efficace a questi quesiti porta l’organizzazione ad una autoanalisi sicuramente complessa da attuare ma certamente costruttiva.


Cristina Moretti

(05-02-2010)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 05-02-2010 alle :