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Still-life… Anche le pentole hanno un’anima

Dare vita a ciò che è inanimato, è questo che fanno i grafici pubblicitari. Una tecnica fotografica non semplice ma che sicuramente si può sperimentare


Oltre alla fotografia per puro diletto, di quanti desiderano conservare un ricordo delle proprie vacanze e di momenti particolari della propria quotidianità, esiste la fotografia professionale, fatta di tecniche particolari utilizzate si dai professionisti ma che ben si prestano ad essere sperimentate anche dagli amatori. Una tecnica che può essere rubata al mondo della fotografia pubblicitaria, ad esempio, è quella dello Still-life, per alcuni nota come “natura morta”, che consiste nel fotografare oggetti inanimati, ed è quella che trova maggiormente applicazione nella pubblicità, nella creazione di cataloghi o presentazioni commerciali. Nell'ambito della comunicazione la fotografia è un elemento fondamentale, soprattutto nel settore della pubblicità, perché è capace di catturare, più di ogni altro mezzo, l'attenzione delle persone. L'immagine diventa il primo strumento per qualsiasi tipo di iniziativa promozionale, sia essa pubblicitaria o divulgativa. Proprio per questo nella fotografia pubblicitaria si deve tener conto di accorgimenti particolari, e lo Still-life ne è un esempio.
Vi piacciono le immagini patinate e intense delle pubblicità? Per capirne i segreti è necessario avventurarsi in un mondo che, partendo dallo studio delle inquadrature, dalla disposizione delle luci e dalla composizione degli oggetti nella scena si avvicina molto al concetto di pittura. È la fotografia artistica. Con lo still-life il fotografo tenta di far rivivere ciò che non e vivo, tutti quegli oggetti che, nella norma, non catturano la nostra attenzione.
Composizione e capacità artistiche, insieme ad un utilizzo appropriato dell’illuminazione, sono elementi fondamentali per ottenere buoni risultati che, grazie all’avvento del digitale, possono essere ottimizzati utilizzando uno dei molti programmi di post produzione disponibili.
La giusta luce è tutto ciò che serveEper efatizzare le caratteristiche degli oggetti a noi comuni, che siano tazze da the, caffettiere, bottiglie.
Spesso viene fotografato un solo oggetto-soggetto inserito in un contesto più o meno reale, altre volte ripreso invece da solo immerso in un fondo monocromatico. La cosa affascinante di questo tipo di fotografia è che non è per nulla così semplice come si pensa.
La foto di una bottiglia all’interno di una pubblicità, ad esempio, non è per nulla “solo” la foto di una bottiglia, ma molto di più: quel “di più” consiste in una lunghissima fase di progetto e costruzione della foto che si conclude solo nell’ultima parte con lo scatto della foto stessa.
Progetto e costruzione del “set” innanzitutto, ovvero dell’ambiente in cui è collocato il soggetto, caratterizzato dalle sue luci e ombre tutte perfettamente studiate e calibrate per generare l’effetto voluto. Progetto e costruzione del soggetto, per farlo apparire al meglio, per far sì che ci possa comunicare tutta la sua “anima, per renderlo fotogenico. Sì, perché lo scopo principale della fotografia still-life non è quello di fotografare la realtà, ma bensì l’idea che noi abbiamo di realtà.
Avete mai provato a fotografare una pentola di acciaio lucido avendo in mente un certo risultato e ottenere, invece, un autentico disastro? Fotografandola nel suo abituale contesto, magari lasciandola in luce ambiente o illuminandola con il flash attaccato alla macchina, si ottiene, infatti, una pentola nera nella quale si specchia tutta la cucina e un puntino bianco che è il nostro flash.
Ma nella nostra testa, invece, il concetto di pentola non è per niente così. Noi immaginavamo una pentola di acciaio, bella lucida, con delle superfici belle bianche. Come mai? Perchè noi facciamo la media di tutte le situazioni in cui abbiamo osservato una pentola. Come dire che in testa ci facciamo un film della pentola in tutte le posizioni possibili e la riduciamo ad una immagine fissa che diventa il concetto di pentola.
Nello Still Life l'intento deve essere quello di fotografare l’anima dell'oggetto che diviene soggetto.
Ogni volta che osserviamo qualcosa, in un certo senso, questa informazione passa attraverso un'emozione, la nostra esperienza (intesa come conoscenza del mondo fisico che ci circonda) e quindi la interpretiamo. Un oggetto che ai nostri occhi appare in tre dimensioni nella fotografia deve rinunciare alla profondità. È così che entra in gioco il modo di illuminare gli oggetti, quello che riesce a dare la profondità, a rendere una superficie con luce e ombre. Per realizzare una cosa del genere può anche bastare un solo punto luce e un pannello per rischiarare.
Per realizzare uno still-life non serve un corredo particolare. Per le prime prove ci si può organizzare facilmente con quello che si ha: vanno bene le più disparate fonti di luce, pannelli riflettenti e sfondi uniformi possono essere realizzati con cartoncini o tessuti vari. Anche i soggetti possono essere diversi, praticamente qualsiasi oggetto può essere appropriato, la difficoltà risiede nel gestire con cura luci e riflessi. La progettazione iniziale riveste un ruolo molto importante, una volta che avete le idee chiare su quello che volete ottenere basterà un po’ di ingegno per allestire il set.
Una delle peculiarità di un appassionato di fotografia è sicuramente la sperimentazione e, per fortuna, questa è una passione che permette di ottenere grandi soddisfazioni anche senza dover spendere migliaia di euro per attrezzature professionali. Se ogni scatto viene pensato, voluto, il risultato che si otterrà sarà merito del fotografo e non semplice casualità.
Il bello di questa tecnica, quindi, sta nella progettazione, che spesso porta a costruire lo scatto ancor prima di averlo scattato, con pazienza e inventiva; avremo quindi foto apparentemente semplici (come una bottiglia) che sono frutto dell’abile fusione di molteplici scatti (uno per la bottiglia, uno per l’ombra, uno per l’etichetta, uno per il tappo).

Cristina Moretti

(22-01-2010)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 22-01-2010 alle :