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Anche la spesa si fa “eco”

Tra i comportamenti virtuosi utili a rispettare la natura, c’è la spesa eco-compatibile, quella cioè che mira all’acquisto di prodotti rispettosi dell’ambiente. A partire dai detersivi che usiamo ogni giorno, a profusione


Forse qualcuno si ricorda ancora di quando non solo le sigarette (le famose nazionali senza filtro), ma anche molti generi alimentari e prodotti per la casa si compravano alla spina. Sembra che il fenomeno sia tornato di moda e non solo per ragioni di ordine economico. Oltre alla crisi economica, che da tempo è tornata a farsi sentire, tra le motivazioni che spingono sempre più italiani a scegliere alimenti sfusi e detersivi alla spina c’è anche quella di un maggior rispetto per l'ambiente e la voglia di preservarlo per quanto possibile dai tanti inquinanti che ogni giorno immettiamo in natura. È cosi che in molte parti d’Italia detersivi, vino e latte fresco vengono venduti rigorosamente alla spina. Alla moderna mania di consumismo e ai tanto decantati prodotti usa e getta (causa principale degli enormi cumuli di immondizia che ogni giorno produciamo) si contrappone oggi una maggiore attenzione all’ambiente fatta di gesti e abitudini che sanno di antico, di quando le nostre nonne gestivano la casa evitando ogni spreco. Un ritorno al passato per vincere la guerra all'immondizia: scegliere contenitori, che oggi sono biodegradabili o riciclabili, usarli più volte e rinunciare a pacchi o confezioni ammiccanti, seducenti ma a perdere.
È questa la ricetta per non finire travolti dalle 31 milioni di tonnellate di spazzatura che ogni anno l'Italia produce, di cui ben 12 sono solo di imballaggi. Se è vero che tutte le scatole, flaconi, pacchi e bottiglie di plastica della nostra spesa quotidiana ne rappresentano solo il 5% del peso, è anche vero che poi nella nostra pattumiera gli stessi contenitori occupano il 50% dello spazio.
Così tra crisi economica e voglia di ecologia, cambiano i consumi.
La rivoluzione dei prodotti sfusi è partita dal Piemonte, prima regione nel 2006 a sovvenzionare un progetto con la vendita alla spina dei detersivi, e goccia a goccia dilaga.

Rispettare la natura, risparmiando fino al 40%
Con i detersivi alla spina si è trovata la soluzione per produrre meno plastica, e risparmiare. Perchè continuare a sprecare risorse rinnovabili e ad inquinare, quando se ne può fare a meno?
Senza la tradizionale confezione i prezzi della merce scendono di molto, anche fino al 70%. “L'unica ricetta per vincere – conferma l'economista Guido Vialeè diminuire gli imballaggi, è dimenticare l'usa e getta, è puntare sul riciclo dei contenitori se si pensa che nella nostra pattumiera il 50% dello spazio è preso dalle confezioni”. Oggetti di plastica che ci mettono mille anni ad essere "assorbiti" dalla natura.
Il meccanismo è semplice: il consumatore acquista il flacone una sola volta al prezzo di 50 centesimi e si rifornisce con quello ogni volta che ne ha bisogno, si incolla il tagliando di acquisto e paga alla cassa.
In questo modo non si dovranno più pagare i costi legati alla confezione e all'etichetta, generando così un risparmio fino al 40%.

La scelta di mettere al primo posto l'ambiente
Sulla base di quanto realizzato in Nord Europa ed in Germania, il progetto di riduzione dei rifiuti da imballaggio sbarca anche in Italia nella grande distribuzione. Il Piemonte ha risposto in concreto e per primo con le catene della grande distribuzione nel 2006 ha messo in piedi, realizzato dall'associazione Ecologos, il progetto detersivi self service che ha fatto risparmiare nella sola regione più di centomila flaconi. In altre parole significa non aver usato 6,11 tonnellate di plastica per le confezioni e 3,41 tonnellate di cartone per l'imballaggio. Una strada seguita anche altrove, dove sono partiti altri progetti sperimentali, come quello portato avanti dalla regione Piemonte, che dovrebbero avere in un prossimo futuro una diffusione su tutto il territorio nazionale.
L'obiettivo di questa nuova spinta ecologista è quello di diminuire drasticamente gli 11 milioni di tonnellate gettate nei cassonetti ogni anno in Italia nella raccolta differenziata.
Produrre meno rifiuti significa anzitutto recuperare materie prime, risparmio del territorio, ma soprattutto, una notevole riduzione delle emissioni inquinanti nell'atmosfera. Per ogni tonnellata di rifiuti in discarica, infatti, vengono emesse nell'atmosfera circa 2 tonnellate di biossido di carbonio (CO2 ).

La nuova frontiera dell'ecologia: produrre meno rifiuti
L'abitudine di utilizzare soluzioni usa e getta genera tonnellate di rifiuti che inquinano e gli effetti dell'inquinamento dell'uomo sull'ambiente sono molteplici, si riflettono sul clima, sull'ambiente che ci circonda in forme sempre più evidenti.
Cambiare quindi abitudine, nel nostro piccolo, prestando molta attenzione alla quantità di rifiuti che produciamo, è un grande passo verso una mentalità più ecologica che deve coinvolgere dal basso tutte le persone ma soprattutto le Amministrazioni statali, e le grandi catene di distribuzione.
Questa, dunque, la nuova frontiera per arginare il problema dello smaltimento dei rifiuti: produrne il meno possibile.

Cristina Moretti

(15-10-2009)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 15-10-2009 alle :