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salute

Fumo passivo? No, grazie

Cosa accade quando si sta accanto a chi ha il vizio del fumo? Ecco come difendersi dla fumo passivo e gli esami per scoprire se si è davvero a rischio


In Italia sono 14 milioni gli individui che pur detestano sigari, sigarette e pipe, sono esposte a rischi gravissimi per la propria salute.
Ogni anno nel nostro Paese si registra un enorme numero di vittime da fumo passivo anche se sul numero esatto non c’è certezza: qualcuno parla di 2.500, altri che si spingono fino 8.000 includendo nel numero tutte le malattie cardiovascolari e respiratorie. Quello che c’è di sicuro è l’incremento (+30%) nella percentuale di rischio di tumori al polmone. Chi vive o lavora in un ambiente fumoso va incontro allo stesso tipo di danni degli amanti della sigaretta ed è molto più esposto a patologie tumorali rispetto ai non fumatori.
I soggetti più esposti
Oltre ai polmoni anche l’intero organismo può risentire del fumo. Si va dall’apparato respiratorio alle coronarie tanto che negli ultimi tempi si è verificato un aumento significativo di crisi asmatiche, spesso anche mortali. Tra i soggetti a rischio, la categoria più in pericolo sono i bambini: circa il 30% del totale dei fumatori passivi ha meno di 14 anni. Sia nei confronti dei neonati sia verso gli adolescenti, gli effetti del fumo passivo sono devastanti. Prendiamo i più piccoli: se la mamma non è riuscita a sottrarsi alle sigarette altrui durante la gravidanza, il piccolo rischia di nascere prematuro o sottopeso o addirittura con i polmoni non sufficientemente sviluppati. Per non parlare dei cosiddetti casi di “morte improvvisa” dei neonati per nicotina, un fenomeno diffuso e ormai accertato.
Il test per scoprire se siamo fumatori passivi
Di solito si ricorre al test che misura la quantità di cotinina, ciò che resta della nicotina nelle urine, oppure a quello che controlla il monossido di carbonio nell’aria espirata. Si tratta di due esami semplici che si possono effettuare in ambiente ospedaliero, meglio se nei centri antifumo.
I risultati si valutano in “ppm”, cioè parti per milione: i fumatori attivi hanno di solito dai 10 ppm in su; quelli passivi dovrebbero non superare i 2 ppm: dai 3 in su, il soggetto deve cominciare a preoccuparsi.
(fonte: Staibene.it)


Cristina Moretti

(06-07-2009)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 06-07-2009 alle :