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Cambiano le regole per i prodotti bio

Attenti all’etichetta: ciò che prima era proveniente “da agricoltura biologica” ora è semplicemente “biologici”. Ma in realtà il consumatore è più tutelato. Ecco perchè


Dal primo gennaio 2009 è cambiato il regolamento del biologico. In una recente intervista per lifegate.it Venetia Villani, direttrice della rivista Cucina Naturale, ha illustrato quali sono le novità più interessanti per i consumatori.
La novità più immediata è che adesso i prodotti possono chiamarsi semplicemente “biologici”, mentre il vecchio regolamento imponeva che si utilizzasse la dicitura “da agricoltura biologica”. Così presto troveremo etichette con su scritto latte biologico, pasta biologica, e così via, e questo renderà tutto più immediato e più facile per i consumatori.
Ad una maggiore semplicità dei termini utilizzati – spiega la Villani – il nuovo regolamento accompagna una maggiore tutela delle parole utilizzate in commercio e che in qualche modo fanno riferimento al biologico. Se prima un’azienda non biologica poteva anche chiamarsi “biomela” piuttosto che “ecologica pincopallino” e riportarlo in etichetta, oggi non è più possibile. Un’azienda può avere un nome che fa riferimento al biologico, all’organico o all’ecologico solo se produce un biologico certificato. Questo perché non ci si può spacciare per produttori bio quando non lo si è.

Riguardo agli altri cambiamenti cui ha dato luogo il regolamento, la direttrice di Cucina Naturale nell’intervista risponde: “Fino al 2008 si potevano produrre alimenti con una percentuale tra il 70% e il 95% di ingredienti bio. Questa categoria ora non esiste più: un prodotto biologico deve contenere almeno il 95% di ingredienti da agricoltura biologica. Questo non si significa che si possa produrre, ad esempio, un riso per il 95% per bio e il 5% non bio! Quel 5% di non bio consentito è sempre e solo riferito a ingredienti che è ancora difficile reperire come biologici in Europa, come certe spezie particolari. Si tratta sempre e comunque di ingredienti presenti in piccolissime percentuali.
Altra novità è che si possono introdurre ed evidenziare in etichetta singoli ingredienti biologici. Ciò significa che anche se un prodotto non è etichettato come bio, sarà possibile verificare se nell’elenco degli ingredienti ce n’è uno biologico. Questa è un’innovazione per i prodotti che non possono per definizione essere biologici, come ad esempio i funghi spontanei o i prodotti della pesca. L’esempio più eclatante è quello che riguarda il tonno sott’olio: stanno cominciando a comparire sul mercato confezioni di tonno in olio extravergine di oliva biologico”
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(fonte Paola Magni – lifegate.it)


Cristina Moretti

(24-03-2009)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 24-03-2009 alle :