Calo dei consumi, la previsione di Confcommercio
Secondo le stime dell'associazione dei commercianti, l'Italia patirà una lunga crisi, nei prossimi tre anni cioè, i consumi delle famiglie italiane saranno in calo. Ecco anche cosa ne pensa il Codacons
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I prossimi tre anni vedranno diminuire i consumi delle famiglie italiane: dello 0,5% quest'anno, ancora dello 0,5% nel 2009 e del 0,4% nel 2010. È questa la previsione di Confcommercio, secondo la quale "non ci saranno dei crolli, ma l'Italia patirà una crisi più lunga". Quest'anno hanno visto una forte riduzione soprattutto alimentari e bevande (-1,2%), ma nel triennio si registreranno cali anche nei settori abbigliamento e calzature, che nel 2010 registreranno -0,8%, e ricreazione e tempo libero.
"La crisi italiana - commenta Confcommercio - non è come le altre; c'era già prima e non ha quindi nulla, o quasi, a che vedere con la congiuntura dei mercati internazionali. Certo, gli eventi di questi mesi enfatizzano le nostre strutturali debolezze, tutte ma proprio tutte italiane". Secondo l'associazione c'é ben poco da essere ottimisti per il futuro: "quando gli altri ricominceranno a crescere noi continueremo a barcamenarci con le variazioni decimali di Pil e consumi, come accade da vent'anni a questa parte e in particolare dagli anni 2000".
Il forte calo dei consumi nazionali e l'impatto della crisi sulle piccole e medie imprese del commercio sono evidenti anche guardando ai saldi sulla natalità e la mortalità delle imprese. Nell'intero periodo '99-2007, rileva l'Ufficio studi di Piazza Belli, nel commercio al dettaglio il saldo è stato negativo per poco meno di 38.000 imprese. Nei soli primi nove mesi del 2008 il saldo è stato di -17.714.
Critica, in proposito, la posizione del Codacons: "Quello che però la Confcommercio non è in grado di spiegare è perché i suoi iscritti, invece di ridurre i prezzi, continuano ad aumentarli, nonostante il calo della domanda da loro stessi evidenziato". Per il Codacons, infatti, i commercianti, dopo l'allarme lanciato da loro stessi, dovrebbero per coerenza abbassare i prezzi degli alimentari almeno del 20%, considerato che dall'introduzione dell'euro ad oggi li hanno raddoppiati, contribuendo a mandare sul lastrico le famiglie italiane.
"Invitiamo pertanto la Confcommercio ad inviare ai suoi iscritti una circolare per invitarli ad abbassare i prezzi, unico modo per rilanciare i consumi ed evitare la crisi in atto. Inoltre – sottolinea il comitato – dovrebbe unirsi alla richiesta del Codacons di anticipare i saldi al 15 dicembre, se non vogliono avere un Natale magro".
Cristina Moretti
(28-11-2008)
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