Ristrutturare casa non significa solo migliorare le proprie condizioni di vita e soddisfare le proprie necessità ed aspirazioni, ma anche fare un investimento sicuro nel tempo, rivalutando il bene di cui siete proprietari.
Da qualche anno poi (gennaio 1998), vi sono anche ottime ragioni per eseguire i lavori rispettando le norme urbanistiche, fiscali, igieniche, di sicurezza degli impianti e dei lavoratori coinvolti nel cantiere.
Oltre ad evitare multe e sanzioni varie (dalla demolizione del costruito al carcere, nei casi estremi), per chi decide di ristrutturare la propria casa nel pieno rispetto delle regole, ogni anno la finanziaria prevede grossi risparmi fiscali.
Diverse sono le tipologie di intervento (ristrutturazione con manutenzione ordinaria o manutenzione straordinaria con piccole opere e ristrutturazione con grandi opere) e per ognuna è bene sapere quali procedure occorre seguire.
In caso di "piccole opere" non serve richiedere al Comune la concessione edilizia (e quindi non si paga nulla). Le "grandi opere", invece, prevedono il rilascio di una concessione edilizia e quindi il versamento di oneri, in proporzione alla superficie interessata e al tipo di edificio. Vediamo insieme quali sono i passi da fare.
La manutenzione ordinaria comprende le cosiddette opere minori o "piccole opere" necessarie per riparare, rinnovare gli edifici e sostituirne le finiture, nonché quelle opere necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti. Rientrano nella manutenzione ordinaria la sostituzione delle mattonelle di rivestimento, il rifacimento dei pavimenti, il rifacimento di impianti idrici ed elettrici, la sostituzione di infissi interni, la tinteggiatura delle pareti, tutti senza demolizioni di parti strutturali. In questo caso i lavori si possono eseguire, salvo particolari disposizioni dei regolamenti comunali, senza presentare la D.I.A. (Denuncia di Inizio Attività) ma i proprietari sono responsabili della regolarità del lavoro, specie riguardo alle norme di sicurezza e di igiene, per questo è necessario che gli impianti elettrici e del gas siano realizzati da personale qualificato, che deve certificarne la conformità alla legge. Riguardo all’esterno dell’abitazione, rientrano nella manutenzione ordinaria opere come la riparazione e sostituzione di pluviali e grondaie; il ripristino delle facciate con materiali aventi le stesse caratteristiche e gli stessi colori di quelli preesistenti; la riparazione e sostituzione degli infissi e dei serramenti esterni; l’installazione di grate alle finestre; la manutenzione del verde.
La manutenzione straordinaria è definita dalla legge come quell’insieme di opere e modifiche “necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni d’uso”. Tra le opere edilizie minori rientra, quindi, anche la manutenzione straordinaria. Questa comprende, ad esempio, il consolidamento, il rinnovamento e la sostituzione di parti della struttura, come i muri di sostegno, gli architravi e le solette. Vi rientrano anche le opere di modifica dell'assetto distributivo, gli interventi sulle facciate, la creazione di cortili, giardini, verde pensile e verticale. Per iniziare gli interventi di manutenzione straordinaria occorre presentare un progetto edilizio, unito a una domanda di autorizzazione edilizia o alla D.I.A.
Va sottolineato che, per rientrare nella categoria delle "piccole opere", i lavori di manutenzione straordinaria non devono portare alla realizzazione di un edificio completamente diverso per forma, aspetto e uso dal precedente. È, quindi, importante verificare attentamente col progettista che gli interventi rientrino effettivamente nelle categorie previste dal Regolamento Edilizio.
Nella ristrutturazione con grandi opere, infine, rientrano tutti quegli interventi che riguardano un edificio nella sua interezza, sia all'interno sia all'esterno, e che comportano dei cambiamenti sostanziali come il cambio d'uso, l’aspetto estetico, la dimensione o la ricostruzione dello stabile. In questo caso, per intervenire sulla propria casa con “grandi opere” serve una specifica concessione edilizia da richiedere, insieme al versamento di un contributo, all'Amministrazione Comunale.
Cristina Moretti
(19-12-2008)
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