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Come avere una casa asciutta

L’umidità rappresenta uno dei problemi più frequenti all’interno di una casa, le cause possono occasionali o strutturali come il ristagno e la risalita capillare. Vediamo in dettaglio quali interventi richiedere agli operatori del settore edile


Le soluzioni al problema dell’umidità sono tante ma la prima regola da osservare per evitare una cattiva impermeabilizzazione è affidarsi a persone esperte e competenti.
L’impermeabilizzazione nel nostro paese, infatti, riceve ancora una scarsa attenzione da parte dell’utenza e di conseguenza anche da parte delle aziende di costruzione o degli operatori non specializzati che trascurano o non dispongono delle conoscenze professionali e tecniche necessarie a garantire la durabilità teorica per errori nella scelta del prodotto rispetto alla tipologia dell’intervento a cui spesso si accompagna una scarsa predisposizione a interventi di manutenzione, spesso necessari e auspicabili.
Al primo posto tra gli elementi che determinano una rilevante riduzione dei tempi di vita di un prodotto per l’impermeabilizzazione sembra esservi una scelta inadeguata del prodotto stesso.
La scarsa competenza ha effetti rilevanti sul risultato finale più di altri fattori quali, ad esempio, i fattori climatici e le sollecitazioni strutturali.
Tra i principali fattori che determinano un intervento di nuova impermeabilizzazione per anticipato degrado o alterazioni troviamo:
Assenza o scarsa manutenzione 30,0%
Difetti progettuali 20,0%
Inadeguata o cattiva posa in opera 18,5%
Errata scelta del prodotto 13,8%
Cattiva realizzazione del piano d’opera 10,9%
Erronea concezione di impianti o pavimenti sulla copertura 9,6%
Inadeguato utilizzo del sistema impermeabile 7,3%
Difetti del prodotto 5,6%
(Fonte: Cresme - Centro Ricerche Economiche Sociali di Mercato per l'Edilizia e il Territorio)
Volendo quantificare l’ammontare del valore dei danni provocati da difetti dovuti a una cattiva impermeabilizzazione si consideri che un intervento medio di ripristino ha un costo variabile tra i 2 e i 3 mila euro, a cui vanno aggiunti i costi legali nel 10% dei casi, pari a un valore medio di altri 3.000 euro. Il Cresme ha stimato un costo complessivo annuo di 27 milioni di euro.
A fronte di questi numeri diventa, allora, importante affermare e diffondere una vera pratica dell’impermeabilizzazione basata sul rispetto di criteri rigorosi nella progettazione e sull’accurata scelta dei prodotti.
La qualità della posa in opera è una delle più grandi sfide del prossimo futuro.

L’importanza del tetto
La tenuta all’acqua di una copertura serve a proteggere la struttura stessa dalle infiltrazioni e anche gli eventuali ambienti abitabili sottostanti. Sia nel caso di tetto a falde che di tetto piano, è importante osservare degli accorgimenti tecnici e di realizzazione che aiutano a evitare il problema dell’umidità.

Tetto a falde
Il manto di copertura, per esempio realizzato con i coppi, deve essere composto da elementi adatti e posati in modo corretto, prestando attenzione agli spazi lungo i bordi. Il colmo del tetto, dal quale si dividono le falde, deve essere protetto e nella stratificazione degli elementi che compongono la copertura deve essere previsto, oltre allo strato isolante, anche quello impermeabile.

Tetto piano
Anche in questo caso va prevista l’impermeabilizzazione. Se la superficie non avrà un rivestimento finale, bisognerà usare una guaina bituminosa. Se, invece, è previsto un rivestimento, come ad esempio il lastrico solare, sono adatte guaine elastiche cementizie. In questo caso deve esserci anche un numero adeguato di bocchettoni di scarico che servono per convogliare l’acqua verso i pluviali.


Cristina Moretti

(07-11-2008)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 07-11-2008 alle :