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salute

Un cerotto contro l'Alzheimer

520.000 persone ne soffrono in Italia, 24 milioni nel mondo. Molti pazienti potranno ora finalmente dire addio alle tante pillole e procedure di cui devono ricordarsi ogni giorno


È arrivato in Italia il primo cerotto transdermico per il trattamento dei sintomi della malattia di Alzheimer, che nel nostro paese colpisce circa 520mila persone e 24 milioni di individui nel mondo; il suo nome è Rivastigmina cerotto.
Il morbo di Alzheimer è una malattia progressiva e degenerativa che altera il funzionamento del cervello ed è associata a un indebolimento nella trasmissione dei segnali tra le cellule nervose nel cervello, in conseguenza alla diminuzione del neurotrasmettitore acetilcolina.
Rivastigmina cerotto transdermico serve per il trattamento dei sintomi della malattia di Alzheimer da grado lieve a moderatamente grave.
Il cerotto, garantendo un rilascio graduale e continuo nell’arco della giornata del principio attivo, permette il raggiungimento della dose ottimale raccomandata e il raggiungimento della massima efficacia.
“Il cerotto rappresenta un importante passo avanti nella cura dei sintomi della malattia di Alzheimer - afferma il Professor Carlo Caltagirone, Direttore Scientifico IRCSS Fondazione Santa Lucia di Romapoiché consente di raggiungere dosaggi più elevati associati ad una maggiore efficacia”.
I risultati clinici positivi di Rivastigmina cerotto sono stati valutati nello studio internazionale IDEAL (Investigation of Transdermal Exelon in ALzheimer’s disease) che ha coinvolto circa 1200 pazienti con malattia di Alzheimer da grado lieve a moderatamente grave. Le conclusioni a cui si è giunti hanno evidenziato che il cerotto permette di ottenere un significativo miglioramento nella memoria e nella capacità di svolgere le normali attività della vita quotidiana rispetto ai pazienti del gruppo placebo.
Il cerotto, sviluppato per migliorare l’efficacia e la compliance, grazie alla semplicità di impiego risulta essere preferito dal 70% del personale medico e paramedico che lo utilizzava.
A tal proposito il Professor Roberto Bernabei, Direttore Dipartimento di Scienze Gerontologiche, Geriatriche e Fisiatriche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, afferma “Con il cerotto è possibile fornire un aiuto concreto sia ai malati che ai familiari: una delle principali barriere per un efficace trattamento delle malattie croniche che colpiscono gli anziani, di cui la malattia di Alzheimer è il più tipico esempio, è infatti la scarsa precisione nell'assumere le terapie farmacologiche, dovuta alla complessità di dover gestire molte pillole e procedure nell'arco della giornata. Quindi dimenticanze, dubbi ed errori. Il cerotto semplifica tutto ciò”.

Fonte: www.italiasalute.it


Cristina Moretti

(31-10-2008)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 31-10-2008 alle :