Tutto il mondo conosciuto, specialmente al giorno d’oggi, sente il bisogno di comunicare: con se stesso, con la famiglia o con l’ambiente di lavoro; con il resto dell’umanità o solo con un amico. Nessuno sembra sfuggire a questo istinto primario, neppure gli organismi vegetali. Molti scienziati si sono sempre chiesti se le piante possano avere un proprio “linguaggio”, ossia la capacità di interagire con la natura circostante o, al contrario, se subiscano passivamente la loro posizione nel terreno in cui vivono. Vari studi sono stati fatti e vari libri sono stati scritti sull’argomento e, almeno dal punto di vista scientifico, qualche risultato è stato raggiunto. In questo “spinoso” campo vige la legge del più forte anzi, per meglio dire, del più adatto. Le piante infatti lottano fra di loro per trovare la migliore sistemazione possibile in relazione al terreno in cui sono piantate, “impedendo” ad altri vegetali meno adatti di posizionarsi nella stessa zona. Ciò avviene grazie a delle sostanze chimiche contenute nelle radici che trasmettono questi segnali alle forme di vita vicine. Ma non è questo l’unico sistema di comunicazione in loro possesso. Le piante inviano anche dei segnali tramite la produzione di ormoni volatili (come l’etilene), dovuti alla maturazione della frutta o all’invecchiamento della pianta, che servono a trasportare informazioni utili ad altre parti della stessa pianta o ad altre piante simili nelle vicinanze. Questo comporta, ad esempio, una migliore resistenza agli attacchi parassitari già subiti in precedenza dalla stessa specie. Altro caso interessante è quello che riguarda i funghi. Anche in mancanza di simbiosi evidenti, le piante verdi comunicano con i funghi evitando di subire attacchi da soggetti patogeni che potrebbero rivelarsi nocivi per la pianta. C’è spazio anche per gli insetti, alla ricerca di cibo e nettare, ma i loro “messaggi” terminano lì.
E la comunicazione con l’uomo? Spesso si è pensato che le piante possano avere una stretta relazione con gli esseri umani, ma non è mai stata provata scientificamente. Tra i vari test svolti, quelli elettromagnetici sembrano quelli in grado di dare risultanti più soddisfacenti ma la teoria è ancora ben lontana dall’essere dimostrata. Sospiro di sollievo per tutti quelli che proprio nella natura cercano la via di fuga da un mondo che puntualmente ci intasa di posta, telefonate e messaggi vari. La natura che non parla, quella che ci regala ogni volta un silenzio nuovo, denso di significati: più di tante parole sperperate invano dall’uomo.
(29-09-2008)
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