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Facciamo il punto sulle certificazioni agroalimentari

Come fornire tutte le informazioni sul prodotto attraverso un reale accreditamento? Ecco la risposta delle aziende alle esigenze dei consumatori sempre più esigenti e consapevoli


L’industria agroalimentare sta vivendo, negli ultimi anni, un’importante trasformazione. Di fronte alle richieste di consumatori sempre più attenti le aziende tendono ad investire sempre più su prodotti d’alta qualità che salvaguardino le tipicità ed alcune caratteristiche peculiari. È per questo che tra i beni di largo consumo quella dei prodotti alimentari costituisce, attualmente, una categoria particolarmente importate che sta conoscendo una fase di grande sviluppo della certificazione di qualità anche volontaria.
Le aziende alimentari sono, infatti, chiamate sempre più spesso a dimostrare la propria capacità di:
- raggiungere i propri obiettivi;
- migliorare i sistemi di gestione e controllo;
- adeguarsi a standard di riferimento internazionali;
- valorizzare e certificare le caratteristiche distintive dei propri prodotti;
- gestire in maniera controllata i rischi aziendali.
Dimostrazione che si ottiene attraverso un processo di certificazione che interessa diversi aspetti dell’attività aziendale, dalla qualità dei processi produttivi alla certificazione dei prodotti finali.
Proprio la certificazione di prodotto è stata la prima tappa dell’intero percorso della qualità. L’esigenza di certificare i prodotti e di marcarli (il cd. Marchio di qualità) è nata per assicurare all’utilizzatore finale la totale attitudine all’uso, cioè la conformità alle caratteristiche dichiarate dal produttore. La certificazione, infatti, è un procedimento formale attraverso il quale i clienti delle imprese vengono informati sulle caratteristiche delle imprese stesse, o di determinate produzioni.
Di tale informazioni si rende garante un ente di certificazione specializzato nel fornire quel servizio che, attraverso un sistema di controlli e garanzie, è in grado di assicurare la propria competenza e un’obiettività al di sopra di ogni sospetto. Tali requisiti sono garantiti dall’accreditamento rilasciato dal Sincert (Sistema Nazionale per l’Accreditamento degli Organismi di Certificazione e Ispezione) o, in casi particolari (DOP, IGP, AS, Etichettatura carni bovine, Agricoltura biologica) dalle autorizzazioni specifiche concesse direttamente dallo stato.
Per garantire l’identificazione dei prodotti agroalimentari e assicurare maggiore trasparenza al consumatore esistono oggi le certificazioni di rintracciabilità di tipo volontario: la rintracciabilità nelle filiere agro-alimentari (norma UNI 10939:2001) e la rintracciabilità nelle aziende agro-alimentari (norma UNI 11020:2002) che garantiscono la rintracciabilità del prodotto in tutti i passaggi del processo produttivo. Le filiere coperte da certificazioni accreditate Sincert sono: filiere ortofrutticole (dalla semente al confezionamento); filiere di carne bovina e suina (dall’acquisto o nascita dell’animale al punto di distribuzione, inclusa la mangimistica); filiere del latte (dall’allevamento al punto di distribuzione).
Le principali tipologie di prodotti alimentari, di origine vegetale e animale, oggetto di certificazione volontaria sotto accreditamento Sincert sono i cereali; i prodotti ortofrutticoli; i prodotti da forno; marmellate e conserve, omogeneizzati e succhi a base di frutta; uova, latte e derivati del latte; prodotti surgelati a base vegetale; carni bovine, suine, avicole e relativi prodotti di lavorazione; prodotti di cioccolato; oli di oliva ed altri oli; vini; prodotti non OGM (umano e animale); prodotti “food” trasformati.
Prescindendo dai settori regolamentati (DOP, IGP, e biologico) il problema principale della certificazione dei prodotti alimentari è rappresentato dalla grave carenza di riferimenti normativi consolidati. I riferimenti normativi utilizzati sono, al momento, in gran parte costituiti dai cosiddetti Disciplinari Tecnici che sono generalmente elaborati da singole categorie di produttori o distributori, con il coinvolgimento degli organismi di controllo interessati.
Di fronte a questo scenario, di richiesta e di sviluppo delle certificazioni di prodotti alimentari, il Sincert, chiamato a fare chiarezza e porre ordine, ha già in parte individuato le prescrizioni integrative per la certificazione di prodotto, soprattutto in riferimento alla individuazione di famiglie omogenee di prodotti alimentari; ai criteri per la redazione dei disciplinari tecnici e loro validazione; ai criteri di definizione degli scopi di accreditamento; alle regole particolari per le certificazioni di rintracciabilità di filiera.

(18-08-2008)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 18-08-2008 alle :