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Matrimonio, istruzioni per l’uso

Tanti sono gli usi e le tradizioni che entrano a far parte di questo straordinario rito di passaggio. Come ci si deve comportare allora nel giorno del matrimonio? Per non sbagliare (troppo!), meglio non perdere di vista il galateo (e il buon gusto!!)


Probabilmente avete partecipato a tanti matrimoni, ma mai al vostro! Ora che tocca a voi essere i protagonisti potreste avere qualche dubbio su tempi e modi di questo giorno particolare. Ecco, allora, qualche piccolo suggerimento preso in prestito dall’etichetta più tradizionale, tenendo presente che non tutti la rispettano ancora.

Gli Anelli Nuziali
Le fedi secondo la tradizione vanno scelte dai due sposi insieme (pagate da lui). La scelta dipende dai gusti e dalle mode; ci sono i modelli classici e le varianti più originali (che non sempre sono consigliabili), da quelle di platino o d’oro giallo a quelle d’ottone e di latta, tipo anello usato per tendina, scelte da sposi anticonformisti o al verde. Le fedi devono arrivare in chiesa (o in comune) nella tasca dello sposo o di un testimone. Una tradizione prudente voleva che uno dei testimoni portasse in chiesa due fedi di ricambio, nel caso che lo sposo, nel suo nuziale turbamento, le avesse dimenticate. Il che sembra difficile; non solo perché gli sposi di oggi non sono più così sconvolti come quelli di una volta, ma anche perché non sempre hanno così tanti soldi disponibili per comprarne un altro paio!

Le Bomboniere
Le bomboniere vanno consegnate o inviate dopo le nozze. Se inviate prima si potrebbe dare l’idea di sollecitare un regalo.
L’abitudine, in passato molto diffusa, era quella di fare due o tre tipi di bomboniere: bellissime per le persone di riguardo, belline per le persone di riguardo medio, e non così belle per le persone di nessun riguardo. È un uso tollerato dal galateo tradizionale, ma oggi detestabile e vagamente razzista. Se volete fare le bomboniere, fatele di un solo tipo, semplice, sobrio e che siano uguali per tutti, dai vip ai parenti più lontani.


La Cerimonia religiosa

La chiesa

Deve essere decorata secondo i gusti e le possibilità finanziarie. Per quelli che hanno meno soldi a disposizione si consiglia un matrimonio estivo perché in quel periodo i fiori costano meno. Se la chiesa è molto grande, meglio decorare solo la parte destinata alla cerimonia: è meno dispersivo ed anche più economico.

L’entrata
Oggi è accettato che lo sposo, con i testimoni e i parenti, preceda di circa un quarto d’ora l’arrivo della sposa in chiesa, e l’attenda davanti l’altare. Se la sposa ritarda (mai più di dieci minuti) lo sposo non mascheri il nervosismo con battute scontate e minacce di fuga. Per l’entrata in chiesa della sposa in chiesa, il padre dovrebbe offrirle il suo braccio sinistro.

Durante la cerimonia.
I testimoni si posizionano subito dietro ai due sposi. Tutti gli altri stanno sulle panche lungo le navate. Quando arriva il momento del "Sì", gli sposi dovrebbero dirlo con voce udibile e normale.

L’uscita
Infilate le fedi, messe le firme sul registro, gli sposi scendono dall’altare e si avviano con aria lieta verso l’uscita. Dietro di loro, una volta il corteo era preordinato; oggi è preferibilmente estemporaneo. Davanti alla chiesa esplodono gli auguri, gli abbracci, il riso tirato. Gli sposi diano il via salendo per primi in auto, da soli. Gli altri seguano come capita.

Il rito civile
Nel matrimonio civile che si svolge in municipio, le esteriorità sono abolite: niente cortei, niente paggetti, niente veli. Bastano due testimoni. La sposa può vestirsi come vuole, in bianco o in qualsiasi altro colore (nero escluso), in tono elegante o sportivo, anche in gonna e camicetta. Lo sposo può avere un vestito qualsiasi, può avere la camicia bianca oppure colorata, portare o no la cravatta. L’officiante in genere ha la giacca, cravatta e anche la fascia tricolore. Gli invitati non pensino che, trattandosi di un matrimonio civile, ci si debba comportare come ad una farsa. Al contrario, proprio perché così sobrio, il matrimonio civile è degno del massimo rispetto. Finita la cerimonia, una sosta breve nell’atrio per i primi auguri, i primi baci, i primi flash e poi tutti fuori.

La Torta Nuziale
Mai nominata nei pranzi dell'800, la torta nuziale fa la sua comparsa in Italia negli anni Venti, introdotta dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna. La torta nuziale, a meno che non sia già predisposta come centrotavola o su un tavolino a parte, viene portata a fine pranzo e posizionata davanti agli sposi, intera. Lo sposo immerge il coltello nella torta, quindi la sposa appoggia la propria mano su quella del marito e assieme completano il taglio della prima fetta. Prima fetta che, da tradizione, spetta di diritto all'uomo, servitagli dalla moglie. Simboleggia la promessa di stare al fianco del marito per tutta la vita. Ai successivi tagli provvede il personale di servizio. La sposa offre la torta nuziale ai familiari: prima alla suocera, poi alla madre, ai due padri, ai testimoni. Nel frattempo i camerieri si preoccuperanno di tagliare le altre fette, servendo rapidamente tutti gli invitati.

(13-08-2008)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 13-08-2008 alle :