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cultura

Officina Italia. Terza Generazione

A Milano, Palazzina Liberty, dal 14 al 16 maggio 2008, torna il festival dedicato alla creatività artistica italiana, curato da Antonio Scurati e Alessandro Bertante


Nella foto Sandro Veronesi

Torna, dopo il grande successo (è proprio il caso di dirlo) della prima edizione, Officina Italia, a cura di Antonio Scurati e Alessandro Bertante. La seconda edizione del primo festival dedicato alla creatività artistica italiana si terrà a Milano, alla Palazzina Liberty, dal 14 al 16 maggio 2008. Al centro della scena torna la letteratura italiana, la sua enorme vitalità e il suo prestigio, tornano gli scrittori con la loro officina e i loro inediti. L’idea di Scurati e di Bertante ha portato, nel maggio 2007, in questo luogo storico di Milano, quasi mille persone ogni sera ad ascoltare le letture di Roberto Saviano, Alessandro Baricco, Carlo Lucarelli, Alessandro Piperno, Giuseppe Genna e di molti altri. Officina Italia è, infatti, un vero e proprio festival dell’inedito nel quale gli scrittori sono invitati a leggere, in anteprima, dei brani delle opere che vanno creando nel loro laboratorio di scrittura. La manifestazione è organizzata con il patrocinio e il contributo della Provincia di Milano, Assessorato alla Cultura, e del Comune di Milano, Assessorato alla Cultura, con la sponsorizzazione di Porsche Italia, della Fondazione Cariplo e della Università IULM.

Questa edizione è caratterizzata da una maggiore apertura generazionale e da una più accentuata ricerca di nuovi talenti. Officina Italia ha chiamato a raccolta molti autori giovanissimi, quelli che vengono definiti gli autori della ‘terza generazione’: terza generazione nata, cioè, dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Sono gli scrittori nati tra gli anni settanta e gli ottanta, come Mario Desiati e Rosella Postorino, ma anche autori che sono al loro fortunato esordio, come Paolo Giordano e Silvia Avallone o addirittura ancora inediti, come Barbara Di Gregorio.
Ogni sera, sul palco della Palazzina, si avvincenderanno queste voci nuovissime accanto a ‘maestri’ come Sebastiano Vassalli, Walter Siti, Michele Mari, Laura Pariani e Sandro Veronesi insieme ad altri scrittori, anch’essi di una nuova generazione già in via di affermazione, come Valeria Parrella, Andrea Bajani, Igino Domanin e Alessandro Zaccuri.
La formula dello scorso anno, che ai reading affiancava dei momenti di dibattito, in questa edizione del festival verrà mantenuta soltanto la prima sera. Ad aprire il festival, infatti, ci saranno Gian Arturo Ferrari, Marco Belpoliti, Giuseppe Genna, Sergio Luzzatto Sebastiano Vassalli, riuniti per l’incontro Il caso Littell. Si può mettere in scena l’Olocausto? Modera Andrea Cortellessa.

Non è un caso che proprio Milano sia il luogo dal quale si rilancia sulla scena nazionale la creatività degli scrittori italiani, una città che pur rimanendo città dell’editoria, ha diluito negli ultimi anni il suo ruolo storico di città della cultura. Officina Italia desidera offrire al suo pubblico non una sequenza di incontri, non una vetrina di scrittori, ma un’esperienza primaria e centrale: una discesa verso le radici della scrittura, su tutto ciò che sta prima, e anche oltre, il prodotto confezionato e finito.

Il festival con i suoi reading, gli incontri e i dibattiti, è già diventato un appuntamento imperdibile per chi voglia osservare ciò che accade sulla scena letteraria italiana, un importante palcoscenico per la creatività italiana in generale, ma anche un momento di riflessione nel quale poter affrontare da una prospettiva nuova argomenti di attualità e politica. Officina Italia è un festival ambizioso che, con una formula semplice e immediata, priva di gigantismi organizzativi e facilmente identificabile, vuole essere un momento d’incontro, fra i diversi linguaggi della comunicazione artistica ma, soprattutto, fra i territori dell’arte e quelli della vita.

Sul retro della Palazzina, nelle tre serate del festival, saranno esposte le fotografie che Nicola De Rosa ha scattato lo scorso anno durante Officina Italia.


I partecipanti

Silvia Avallone
è nata a Biella nel 1984, si è laureata in filosofia presso l'Università di Bologna, città dove attualmente risiede. Sue poesie sono apparse sulla rivista “ClanDestino” e su “Nuovi Argomenti”. Ha appena pubblicato la raccolta di poesie Il libro dei vent’anni (edizioni della Meridiana). Ha ideato e diretto il festival di poesia "Parole di sassi e di vento" e ha curato e condotto diverse trasmissioni radiofoniche di poesia e musica italiana.

Andrea Bajani è nato a Roma nel 1975 e vive a Torino. Nel 2002 pubblica il suo primo romanzo, Morto un papa (Portofranco), cui fa seguito, l’anno successivo, il breve romanzo picaresco Qui non ci sono perdenti (Pequod). La pubblicazione del suo terzo romanzo, Cordiali saluti (Einaudi 2005), viene accolta con entusiasmo da critica e pubblico, e il romanzo viene tradotto in Francia. Cordiali saluti, che ha al centro la storia di uno scrittore di lettere di licenziamento, inaugura una stagione di romanzi italiani dedicati al tema del lavoro. Nel 2006 esce il reportage Mi spezzo ma non m’impiego (Einaudi), viaggio-inchiesta nell’universo dei nuovi lavoratori precari. Del 2007 è il romanzo Se consideri le colpe, salutato dalla critica come uno dei romanzi più importanti degli ultimi anni, in corsa per il Super Mondello 2008 e presto pubblicato anche presso Gallimard. Ha preso parte a molte antologie, tra cui Scrivere sul fronte occidentale (Feltrinelli, 2002), Deandreide (Bur, 2006) e Ho visto cose (Bur, 2008). Per il teatro, è coautore dell’ultimo spettacolo teatrale di Marco Paolini, Miserabili, attualmente in cartellone in molti teatri italiani. Collabora con Rai Radio Due, dove ha condotto la trasmissione “Trame”. Collabora con i quotidiani “La Stampa” e “l’Unità”.

Marco Belpoliti è nato a Reggio Emilia nel 1954. E’ saggista, scrittore e docente di Sociologia della Letteratura presso il dipartimento di Scienze della Formazione e della Comunicazione dell’Università di Bergamo. I suoi interessi di ricerca sono orientati verso la letteratura italiana contemporanea; ha curato l’edizione delle opere e un volume di interviste di Primo Levi (Opere, 1997; Primo Levi. Interviste e conversazioni 1963-1987, Einaudi 1997); ha pubblicato un saggio su Italo Calvino (L’occhio di Calvino, 1996), dedicato al rapporto tra arte e letteratura in Calvino, e uno studio sulla vicenda degli scrittori italiani negli anni Settanta (Settanta, 2001). Cura Riga (Marcos y Marcos), una rivista di arte, letteratura, scienza e filosofia, dove ha pubblicato volumi monografici dedicati a Alberto Giacometti, Italo Calvino, Alberto Arbasino, Primo Levi e al tema dei Nodi. Ha particolari interessi per i temi della percezione visiva, l’arte contemporanea, il colore. Svolge attività giornalistica per quotidiani e settimanali, come “La Stampa”, “L’Espresso”, il supplemento “Alias” del quotidiano “il Manifesto”. Nel 2007 sono usciti il libro La prova e il documentario La strada di Levi, nei quali, insieme al regista Davide Ferrario, ha rifatto a tappe il percorso di Primo Levi sessant’anni dopo, seguendo lo stesso itinerario tornando in Italia dal Lager attraverso l’Europa post-comunista di oggi.

Andrea Cortellessa è nato nel 1968 a Roma, dove insegna Letterature comparate e Storia della critica presso il DAMS dell’Università di Roma Tre. Del 1998 è Le notti chiare erano tutte un’alba. Antologia di poeti italiani nella prima guerra mondiale (Bruno Mondadori); del 2000 la monografia Ungaretti, corredata da video (Einaudi Tascabili-RAI Educational), del 2006 La fisica del senso. Saggi e interventi su poeti italiani dal 1940 a oggi (Fazi). Ha curato diversi volumi fra i quali di Giorgio Manganelli La favola pitagorica. Luoghi italiani (Adelphi 2005) e L’isola pianeta e altri Settentrioni (ivi 2006) nonché il numero monografico di «Riga» sullo stesso Manganelli (con Marco Belpoliti, Marcos y Marcos 2006); di Giovanni Raboni La poesia che si fa. Cronaca e storia del Novecento poetico italiano 1959-2004 (Garzanti 2005), di Elio Pagliarani Tutte le poesie 1946-2005 (ivi 2006) e di Amelia Rosselli La furia dei venti contrari (Le Lettere 2007). Per Le Lettere ha ideato e dirige la collana di testi italiani contemporanei fuoriformato, giunta nel maggio 2008 al suo quattordicesimo titolo. Per Feltrinelli ha scritto, nel 2008, la postfazione all’antologia della rivista Quindici (curata da Nanni Balestrini). Ha curato inoltre, in collaborazione con altri sette critici, l’antologia Parola plurale. 64 poeti italiani fra due secoli (Luca Sossella 2005). Collabora a «La Stampa» e a i suoi supplementi «Tuttolibri» e «Specchio +», nonché a «L’Indice dei libri del mese», «La Rivista dei libri», «Poesia» e altre riviste. Fa parte del comitato di redazione del «verri» e collabora ai programmi culturali di RAI-Radio Tre.

Mario Desiati è nato a Locorotondo nel 1977 e oggi vive a Roma. Dopo gli studi al liceo classico di Martina Franca, si è laureato in legge a Bari nel 2000 e ha lavorato per uno studio legale in Valle d'Itria. Attualmente e’ redattore della rivista “Nuovi Argomenti” e consulente editoriale. Ha esordito in poesia nella raccolta I poeti di vent’anni (Stampa 2000) di Mario Santagostini. Come poeta, ha pubblicato su riviste nazionali e internazionali; tra i suoi titoli anche la plaquette Il generale Inverno (Socrates 2002) e la raccolta Agrimensure nell’Annuario della Yale University (2002). Come narratore, ha esordito con il romanzo Neppure quando è notte (peQuod 2003) ed è poi passato a Mondadori per cui ha pubblicato Vita precaria e amore eterno che gli ha valso la terza edizione del Premio Letterario Nazionale “Paolo Volponi”. Per Minimumfax è appena uscita l'antologia da lui curata Voi siete qui. Sedici esordi narrativi.

Barbara Di Gregorio è nata a Chieti nel 1982. E’ stata scoperta all’interno della fervida rivista bolognese Eleanore Rigby, vero fiore notturno delle fanzine e della torpida Bologna. I luoghi romantici delle riviste graffettate a mano esistono ancora, e ancora si leggono ottimi racconti. La Di Gregorio, pubblicata nell' antologia curata da Mario Desiati Voi siete qui. Sedici esordi narrativi (Minimumfax) e sul numero di Nuovi argomenti dedicato ai migliori under 30 italiani. è giovanissima, ma ha un andamento più selvaggio dei suoi coetanei, gioca con le strip dei fumetti e i suoi personaggi, un tema caro ad autori che si sono imposti a metà anni degli Novanta, in particolare Niccolò Ammaniti, che proprio con alcuni personaggi Disney giocò nel suo esordio narrativo su “Nuovi Argomenti”. Barbara Di Gregorio perde però completamente il gusto di voler stupire o scioccare il lettore e costruisce un perfetto diorama di sequenze narrative.

Igino Domanin è nato a Chieti nel 1967 e oggi vive e lavora a Milano. Saggista e scrittore, ha pubblicato (assieme a Giuseppe Genna) il libro di racconti Forget domani (Pequod), Testo e ripetizione (Led), Il web sia con voi (assieme a Stefano Porro, Mondadori), Filosofia dell’ipertesto (assieme a Paolo D'Alessandro, Apogeo), Gli ultimi giorni di Lucio Battisti (peQuod), il saggio filosofico Apologia della Barbarie (Bompiani, 2007), il romanzo Spiaggia libera Marcello (Rizzoli, 2008). Collabora con le pagine culturali de “L'Unità”.

Gian Arturo Ferrari è nato a Gallarate nel 1944, si è laureato in Lettere Classiche all'Università di Pavia. Si è dedicato all'insegnamento universitario dal 1974 al 1989 come Professore Incaricato di Storia della Scienza e poi Associato di Storia del Pensiero Scientifico presso l' Università di Pavia. Ferrari ha avuto inoltre diverse esperienze in ambito editoriale, prima come assistente dell' editore presso la casa editrice Boringhieri e poi come Direttore Libri alla Rizzoli.
Dall’aprile del 1997 è Direttore Generale della Divisione Libri del Gruppo Mondadori. Ricopre inoltre la carica di Vice Presidente della casa editrice Einaudi dal luglio 2004, di Presidente della casa editrice Piemme dal 2003 e di Presidente di Mondadori Electa dal 2002.

Giuseppe Genna è nato a Milano nel 1969 e ha iniziato a lavorare nell'editoria molto presto, grazie all'editore Crocetti, che lo ha arruolato nella truppa che operava all'uscita mensile della rivista “Poesia”. Prima di tale esperienza viene chiamato a collaborare presso la Presidenza della Camera dei Deputati, con un incarico che gli permette di studiare da vicino gli atti e il funzionamento di commissioni governative quali quella sulla P2, sulle stragi e terrorismo. Presso Mondadori, pubblica, oltre alla riedizione dei racconti e saggi di Assalto a un tempo devastato e vile, i thriller Catrame, Nel nome di Ishmael (tradotto in molte nazioni, tra cui USA e Inghilterra, Francia, Germania, Russia, Giappone), Non toccare la pelle del drago e Grande Madre Rossa. Presso l'editore peQuod pubblica, insieme a Ferruccio Parazzoli e Michele Monina, I Demoni; e, con Igino Domanin, i racconti di Forget Domani.
Dalla fine del '98 è nel nucleo creativo che lancia il portale satirico e di cultura “Clarence”, fondato da Gianluca Neri e Roberto Grassilli. Nel 2004, insieme a Valerio Evangelisti e Wu Ming 1 pubblica Il caso Battisti presso NDA Press.
Sempre nel 2004 pubblica l'antiromanzo borghese L'anno luce, oltre alla biografia avantpop, stesa insieme a Michele Monina, Costantino e l'Impero.
La dipartita da Clarence, non ne inficia la presenza su Rete: dà vita all'e-zine letterario i Miserabili, cura il sito (sotto la direzione di Valerio Evangelisti) Carmilla, entra nel pool esploso di contributori di Macchianera, il blog più letto del Web italiano, fondato da Gianluca Neri. Con Rizzoli Libri, pubblica nel 2006 il romanzo Dies Irae. 
Nel 2007 un suo testo, La bottega del caffè, in riscrittura da Goldoni e Fassbinder, per la regia di Paolo Giorgio, apre la Biennale Teatro di Venezia.
Il suo ultimo romanzo è Hitler, uscito nel gennaio 2008 con Mondadori.

Paolo Giordano è nato a Torino nel 1982. È laureato in fisica teorica e lavora presso l’Università con una borsa di dottorato. E’ autore del romanzo La solitudine dei numeri primi (Mondadori, 2008) e di un racconto pubblicato sul numero 41 della rivista Nuovi Argomenti, in uno speciale dedicato ai "Non ancora trentenni. La solitudine dei numeri primi racconta la storia di Mattia e Alice che, ancora bambini, subiscono traumi che lasciano segni indelebili sul corpo e sulla coscienza. Due episodi vissuti dai protagonisti, con le loro conseguenze irreversibili, saranno il marchio impresso a fuoco nelle loro vite di adolescenti, giovani e infine adulti. Le loro esistenze, così profondamente segnate, si incroceranno e i due protagonisti si scopriranno strettamente uniti eppure invincibilmente divisi. Come quei numeri speciali, che i matematici chiamano primi gemelli: due numeri primi separati da un solo numero pari, vicini ma mai abbastanza per toccarsi davvero. Paolo Giordano tocca con sguardo lucido e profondo, con una scrittura di sorprendente fermezza e maturità, una materia che brucia per le sue implicazioni emotive. E regala ai lettori un romanzo capace di scuotere per come alterna momenti di durezza e di spietata tensione a scene più rarefatte e di trattenuta emozione, piene di sconsolata tenerezza e di tenace speranza.

Sergio Luzzatto è nato a Genova nel 1963, si è laureato alla Scuola Normale Superiore di Pisa, stato docente presso le Università di Genova e di Macerata o oggi insegna Storia Moderna all’Università di Torino. Giovane e preparato studioso della Rivoluzione Francese, ha scritto anche di storia italiana fra Otto e Novecento, in particolare sulla questione del revisionismo in materia di lotta partigiana. Nel suo ultimo lavoro, Padre Pio. Miracoli e politica nell’Italia del Novecento (Einaudi, 2007), si è interessato della costruzione del "mito" di Padre Pio, mettendo in dubbio l'origine delle sue celeberrime stimmate ed i suoi "miracoli". Dal 2002 al 2004 ha condotto il programma televisivo di approfondimento storico “Altra Storia”, che andava in onda il sabato sera molto tardi su La7 e nel quale si è contrapposto, con posizioni di sinistra, ad altri studiosi di stampo, invece, conservatore.

Michele Mari è nato nel 1955 a Milano dove vive ed è professore di letteratura italiana all’Università. Al suo esordio poetico, ha conquistato con la raccolta Cento poesie d’amore a Ladyhawke, sia la Giuria tradizionale, che la Giuria popolare del Premio Alessandro Tassoni. Cento poesie d’amore a Ladyhawke è una variazione ironica e raffinata sul tema dell’amore, sviluppato in una dimensione vagamente autobiografica che vuol essere soprattutto esemplare nella forte conflittualità di fondo.
Nei suoi racconti ricorre invece spesso il tema dell'infanzia, o della prima giovinezza, come momento da conservare avidamente (esemplare I palloni del signor Kurtz, in Euridice aveva un cane, 1993), dell'ossessione postuma per la vita non vissuta (Euridice aveva un cane nella raccolta omonima, 1993, Rondini sul filo, 1999), della letteratura come succedaneo della vita, della memoria e dei suoi meccanismi (Verderame, 2007). Nemico del mutamento e quindi della modernità nelle sue forme più appariscenti e volgari, crede che le cose permangono solo al momento in cui vengono perdute. I vecchi giocattoli, ad esempio, sono un emblema di ciò: se nessuno viene a rubarteli, li perderai per sempre per ignavia o per distrazione. Altrettanto nemico dell'enfasi, pronto anzi ad adottare un tono aulico e gelido, e tanto più freddo quanto più l'emozione si fa cocente. L'ultimo romanzo, Verderame, mantenendo intatti i caratteri principali dei precedenti, adotta una struttura ad investigazione con tocchi di horror e un ambiguo finale sovrannaturale.
Rilevante anche l'attività critico-filologica e saggistica, volta soprattutto alla letteratura italiana del Sette-Ottocento (L'Iliade di Vincenzo Monti, 1982, Venere celeste e venere terrestre, 1988, Momenti della traduzione fra Settecento e Ottocento, 1994) e alla letteratura fantastica in chiave comparatistica (I demoni e la pasta sfoglia, Quiritta 2004).

Laura Pariani è nata a Busto Arsizio nel 1951. Laureata in filosofia della storia alla Statale di Milano, vive a Turbino dove ha insegnato in una scuola superiore fino al 1998. Negli anni settanta ha disegnato e scritto storie a fumetti d’ispirazione femminista.
Nel 1993 Sellerio ha pubblicato Di corno o d'oro (Premio Grinzane Cavour 1994, Premio Donna Città di Roma Opera Prima 1994, Premio Piero Chiara 1994); nel 1995 Il Pettine (Premio Elba 1995, Premio Chianti 1995) e La spada e la luna (Premio Procida- Elsa Morante 1996, Premio Giuseppe Dessì 1996).
Presso Rizzoli è uscito nel 1997 La Perfezione degli elastici (e del cinema) (Premio Sibilla Aleramo 1998, Premio Selezione Campiello 1998, Premio Catanzaro 1998), nel 1999 La signora dei porci (Premio Grinzane Cavour 2000), nel 2001 La foto di Orta (Premio Vittorini 2001, Premio Selezione Rapallo Carige 2001) e nel 2002 Quando Dio ballava il tango (Premio Alassio 2002, Premio Alghero Donna 2002, Premio Gandovere 2002). Nel 2000 è apparso Il paese delle vocali edito da Casagrande, nel 2003 L'uovo di Gertrudina da Rizzoli e nel 2007 Ghiacciofuoco scritto a quattro mani con Nicola Lecca (Marsilio).

Valeria Parrella è nata a Torre del Greco (Na) nel 1974, vive a Napoli. Laureata in Lettere Classiche, interprete della Lingua Italiana dei Segni, lavora all’Ente Nazionale Sordomuti di Napoli. Collabora con la redazione napoletana de “La Repubblica” e con “Marieclaire”. Ha esordito nel 2003 con una raccolta di sei racconti intitolata Mosca più balena per Minimumfax con la quale ha vinto il Premio Campiello Opera Prima. Diversi racconti della giovane autrice sono apparsi nell’antologia Pensa alla salute pubblicata da l'Ancora del Mediterraneo nel 2004. Nello stesso anno la Minimum Fax ha pubblicato nella sua antologia intitolata La qualità dell'aria, il suo racconto Verissimo e nel 2005 un’altra raccolta di racconti, Per grazia ricevuta, libro arrivato tra i cinque finalisti al Premio Strega dello stesso anno. Nel 2007 pubblica con Bompiani Il Verdetto. Nel 2008 pubblica con Enaudi il suo primo romanzo, Lo spazio bianco. Ha collaborato con “La Repubblica” presso la redazione napoletana e alcuni suoi scritti sono apparsi sulle riviste “Nuovi Argomenti”, “Origini” e “Accattone”.

Rosella Postorino è nata nel 1978 a Reggio Calabria, è cresciuta a San
Lorenzo al mare (IM) e oggi vive a Roma. Ha esordito con il
racconto In una capsula, uscito in Ragazze che dovresti conoscere (Einaudi Stile
libero 2004), ha pubblicato alcuni racconti e anche un saggio di
critica letteraria, Malati di intelligenza (nell’antologia Duras mon
amour 3, Lindau 2003). Il suo primo romanzo, La stanza di sopra, uscito
a febbraio 2007 per Neri Pozza Bloom, è entrato nella rosa dei tredici
finalisti del Premio Strega e ha vinto il Premio Rapallo Carige Opera
Prima e il Premio Città di Santa Marinella. Collabora con le pagine
romane del quotidiano “la Repubblica” e scrive su “Rolling Stone”.

Veronica Raimo è nata a Roma nel 1978. Laureata in Lettere sul cinema della Germania divisa, ha vissuto a Berlino occupandosi di ricerca presso l’Università di Humboldt.
Nel 2000 è stata selezionata per il Festival “Romapoesia” e per il “Poetry Slam” nazionale di Roma; nel 2004 per il Festival di poesia di Perugia “Viaggio nella poesia e nella spiritualità”. Ha pubblicato su “Alias”, “il Manifesto”, “le Monde diplomatique”, “accattone”, “Capitolium”; collabora con “Work-out” e la rivista islandese in lingua inglese “Grapevine”. Attualmente collabora anche con il gruppo teatrale Teatro Instabile con sede a Berlino. Varie le sue traduzioni dall’inglese, l’ultima è quella collettiva, insieme a Luca Dresda e Christian Raimo, del “Golden Gate” di Vikram Seth apparsa in capitoli su Nazione Indiana.
E’ presente nell’antologia di poesia femminile Fuori dal cielo, (Empiria edizioni, 2006).

Walter Siti è nato a Modena nel 1947 e oggi vive a Roma. Professore di Letteratura italiana contemporanea all'Università dell'Aquila, ha pubblicato due volumi di critica letteraria, Il realismo dell'avanguardia (1973) e Il neorealismo nella poesia italiana (1980); ha pubblicato inoltre su varie riviste italiane e straniere («Nuovi argomenti», «Paragone», «Rivista di letteratura italiana» e altre) saggi su Montale, Penna, Pasolini e sulla poesia italiana contemporanea. È il curatore delle opere complete di Pasolini per la collana "I Meridiani" della Mondadori. Per Einaudi ha pubblicato i suoi romanzi Scuola di nudo (1994) e Un dolore normale (1999), la raccolta di racconti La magnifica merce (2004) e Troppi paradisi (2006). Di Mondadori è invece il suo ultimo libro Il contagio, uscito proprio in questi giorni.

Sebastiano Vassalli è nato a Genova nel 1941, ma ha sempre vissuto a Novara. Tra gli anni ‘60 e ‘70, nei quali ha svolto attività d’insegnante, partecipa alla cosiddetta neoavanguardia - nell’ambito del Gruppo ‘63 - con alcune prose sperimentali (Narciso è del 1968, cui seguono Tempo di massacro e L’arrivo della lozione) e con plaquette poetiche (Il millennio che muore è del 1972), travasando nella pagina le inquietudini politico-sociali di quegli anni. Rispetto a queste esperienze giovanili, Abitare il vento del 1980 segna un distacco e una svolta. Il protagonista, come nel successivo Mareblù, si sente incapace di cambiare il mondo con metodi trasgressivi e rivoluzionari. Vassalli cerca quindi nuovi personaggi o, meglio, una letteratura pura e una dimensione esistenziale anch’essa pura, come la fanciullezza, che è al centro della ricerca delle origini della società odierna nel romanzo L’oro del mondo, ambientato nel dopoguerra. Intanto Vassalli non smette di indagare il mondo con eclettismo intellettuale. L’investigazione letteraria delle radici e dei segni di un passato che illumini l’inquietudine del presente e ricostruisca il carattere nazionale degli italiani è quindi approdata prima al Seicento con La chimera, un successo editoriale del 1990, poi al Settecento di Marco e Mattio, uscito l’anno dopo, quindi all’Ottocento e agli inizi del Novecento prima con Il Cigno nel 1993 e (dopo la parentesi quasi fantascientifica, inquietante e satirica, di 3012) successivamente con Cuore di pietra, ricreando un’epopea della storia democratica dell’Unità d’Italia. Negli ultimi libri lo scrittore si è avvicinato al presente riscoprendo anche il genere del racconto, soprattutto con La morte di Marx e altri racconti del 2006 e L'italiano dell'anno successivo. Vassalli, dopo aver scritto per "Repubblica" e "Corriere della Sera", attualmente è opinionista del quotidiano “La Stampa”.

Sandro Veronesi è nato nel 1959 a Prato e ha compiuto i suoi studi nel campo dell'architettura, optando definitivamente per la scrittura soltanto a 29 anni. Il suo romanzo d'esordio è del 1988, il grottesco e visionario Per dove parte questo treno allegro (Teoria, poi Bompiani 2001), mentre con Gli sfiorati (Mondadori, 1990) Veronesi si afferma come scrittore capace e brillante.
Nel 1995 esce Venite, venite B52 (Feltrinelli), romanzo che lo avvicina al mondo letterario americano, Thomas Pynchon su tutti. Nel 2000 pubblica La forza del passato (Bompiani), vincitore del Premio Campiello e del Premio Viareggio e tradotto in 15 lingue. Da quel romanzo è tratto l'omonimo film di Piergiorgio Gay. Nel 2001 pubblica il libro per ragazzi Ring City che vince il Premio Fregene.
Veronesi è anche autore di quattro libri non fiction: le raccolte di interviste Cronache italiane (Mondadori, 1992), Live (Bompiani, 1996), Occhio per occhio (Mondadori, 1992), inchiesta sulla pena di morte nel mondo (ristampato nel 2006 dall'editore Bompiani) e Superalbo (Bompiani, 2002), libro che contiene i suoi articoli giornalistici.
Nel 1997 fino ai primi mesi del 1998 collabora con rai tre ed è autore e conduttore del programma televisivo "Magazzini Einstein - cibo per la mente", regia di Arturo Minozzi.
Sempre nel 2002 scrive la prefazione del libro L'incredibile menzogna di Thierry Meyssan, una pietra miliare nelle cosiddette "teorie cospirative" riguardanti l'11 settembre 2001.
Nel 2003 pubblica la riduzione teatrale di No Man's Land e nel 2006 vince il Premio Strega grazie al romanzo Caos calmo, uscito l'anno precedente e adesso trasformato in film da Antonello Grimaldi. Il 9 maggio 2007 esce, presso Bompiani, il nuovo romanzo Brucia Troia.
Collabora con numerosi quotidiani e riviste letterarie; insieme a Domenico Procacci ha fondato la casa editrice Fandango Libri. Risiede a Prato con i suoi tre figli. Ed è tra i fondatori della radio web Radiogas.

Alessandro Zaccuri è nato a La Spezia nel 1963. Vive a Milano, dove lavora nella redazione culturale del quotidiano "Avvenire". Nel 2000 ha pubblicato per Fazi il saggio Citazioni pericolose. Il cinema come critica letteraria. Per lo stesso editore ha curato l'edizione italiana di due libri di Ray Bradbury: Verdi ombre, balena bianca (1998) e La morte è un affare solitario (2000). E' autore, tra l'altro, della prefazione al volume Racconti rubati (Literalia, 2001). Collabora alle riviste "Letture" e "Lo Straniero".


I curatori

Alessandro Bertante
è nato ad Alessandria nel 1969. Scrittore e critico letterario, da sempre vive e lavora a Milano. Nel 2000 ha pubblicato il romanzo Malavida (Leoncavallo Libri), nel 2003 ha curato per la Piemme la raccolta di racconti 10 storie per la pace, nel 2005 è uscito il suo saggio Re Nudo (NDA Press) e nel 2007 il saggio Contro il ’68 (Agenzia X). In uscita propro nei giorni di Officina Italia, di cui è codirettore artistico, il romanzo Al Diavul (Marsilio). Collabora con “la Repubblica”, “Liberazione”, “Satisfaction” e “Pulp”.

Antonio Scurati è nato a Napoli nel 1969; è ricercatore in Cinema, Fotografia, Televisione presso l'Università di Bergamo, dove coordina il Centro studi sui linguaggi della guerra e della violenza. Su questi argomenti ha pubblicato, tra l'altro, Televisioni di guerra (Ombre Corte, 2003) e Guerra. Narrazioni e culture nella tradizione occidentale (Donzelli, 2003), finalista al Premio Viareggio. Bompiani, per cui Scurati è curatore della collana “Agone”, ha pubblicato, in versione completamente aggiornata, il suo romanzo d’esordio Il rumore sordo della battaglia (2002), il saggio La letteratura dell’inesperienza (2006), il romanzo Il sopravvissuto con il quale ha vinto la XLII edizione del Premio Campiello, e l’ultimo Una storia romantica, in corsa per il Super Mondello 2008. Scurati è editorialista de “La Stampa”.


Il programma

Mercoledì 14 maggio
ore 21.00
Reading da inediti di Silvia Avallone, Valeria Parcella, Sergio Luzzatto e Sebastiano Vassalli
ore 22.00
Il caso Littell. Si può mettere in scena l’Olocausto?
Incontro tra Gian Arturo Ferrari, Marco Belpoliti, Giuseppe Genna, Sergio Luzzatto e Sebastiano Vassalli. Modera Andrea Cortellessa

Giovedì 15 maggio
ore 21.00
Reading da inediti di Veronica Raimo, Igino Domanin, Andrea Bajani, Alessandro Zaccuri, Michele Mari e Walter Siti

Venerdì 16 maggio
ore 21.00
Reading da inediti di Barbara Di Gregorio, Rosella Postorino, Paolo Giordano, Mario Desiati, Laura Pariani e Sandro Veronesi

(21-04-2008)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 21-04-2008 alle :