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L’unico Ostello della Gioventù di Roma rischia lo sfratto

Il prossimo ottobre scade il contratto con cui il CONI, usufruttuario del complesso di proprietà demaniale, ha affittato la struttura e vorrebbe ora riprendersi l’edificio per aprire attività commerciali


Ostello per la Gioventù “Aldo Franco Pessina” situato a Roma, all’interno del Foro Italico in Viale delle Olimpiadi 61, è l’unico della capitale aderente all’AIG, l’Associazione Alberghi per la Gioventù, che a sua volta è l'unica rappresentante in Italia dell'IYHF, l’International Youth Hostel Federation, una federazione che riunisce ostelli di tutto il mondo che presentano determinati requisiti di ospitalità, sicurezza e costi.

Il complesso è di proprietà dello Stato ed è stato concesso con un decreto ministeriale in usufrutto al CONI, (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) il quale nel 1996 ha stipulato con l’AIG un contratto di affitto con scadenza ottobre 2008 ed ora, esauriti i termini del contratto, sarebbe intenzionato a non concedere un rinnovo, come richiesto dall’AIG, e vorrebbe invece rientrare in possesso dell’edificio per poter sfruttare quegli spazi a fini commerciali, diminuendo ancora di più la già scarsa offerta di alloggi a poco prezzo.
Insieme all’Associazione “Italia Nostra” e a Federalberghi, per chiedere la sospensione del provvedimento di chiusura è scesa in campo anche la Regione Lazio e l’assessore al turismo Claudio Mancini ha dichiarato che “…Roma non può permettersi di chiudere il suo unico ostello. La Regione non potrà dare il via libera a cambi di destinazione d’uso prima di aver risolto questo problema. È una lacuna che va colmata”.

Novantamila presenze l’anno, di cui l’85% straniere, provenienti al 50% da paesi europei e per il restante 35% da oltreoceano: Australia, Giappone, America e Canada; 334 posti letto a 16 euro a notte; 30 dipendenti per lo più giovani, sono i numeri principali della Foresteria.
Ora l’AIG, davanti al sempre più concreto rischio di chiusura, propone di fare dell’ostello un centro polivalente, in grado di creare un flusso di turismo sociale e giovane.
Per Agostino Gessino, presidente regionale dell’associazione, la mancanza di strutture economiche per i ragazzi che viaggiano a Roma, dovrebbe spingere non tanto a spostare l’ostello in un altro punto della città, quanto a renderlo più attrattivo e capace di competere con le ricettività di altri paesi.
D’altra parte il “caso Roma” rappresenta un’anomalia nel panorama europeo: è incomprensibile come si possa pensare di chiudere l’unico ostello della capitale italiana con i suoi 334 posti letto quando, ad esempio, Londra ha ben sette ostelli con 1330 posti letto, Parigi cinque con 1250 posti letto e Vienna sei con 1200 posti letto.

Situato a 6 km dalla stazione ferroviaria di Roma Termini ed a 28 km dall’Aeroporto Internazionale Leonardo da Vinci, la struttura è in una posizione comoda e invitante: a pochi passi dallo Stadio Olimpico e dagli altri grandi impianti sportivi, nelle vicinanze dello storico Ponte Milvio, in vista del Lungotevere, non lontano dal Vaticano con i suoi Musei e la Cappella Sistina.

L’ostello è aperto 365 giorni all’anno per 24 ore al giorno ed offre anche numerosi servizi accessori.
Nei 16 euro del costo del pernotto (in camere da 6 persone, disposti su tre letti a castello) è inclusa una colazione costituita da una fetta di pane, burro, marmellata e una bevanda calda; tutto il resto che si trova esposto sui banconi dalle 7 alle 10 del mattino nella sala da pranzo e cioè cornetti, brioches, panini, yogurt, ecc… si paga a parte, ma sempre a prezzi accettabili.
Ci si può collegare ad internet spendendo 3,5 euro l’ora, fare un bucato o asciugarlo con 3 euro e pranzare con 10.
Dalle ore 10 alle 14 le stanze vanno lasciate libere per permetterne la pulizia e la chiusura serale fissata alle ore 24 indica solo che chi rientrerà da quel momento in poi troverà la porta d’ingresso chiusa e dovrà suonare il campanello per farsi aprire.

Va detto che gli ostelli possono presentare caratteristiche diverse a seconda del paese o della regione in cui si trovano: alcuni hanno solo grandi camerate per uomini e per donne, bagni in comune e non prevedono la prima colazione, mentre in altri c'è la possibilità di trovare camere singole o doppie, con bagno e con prima colazione abbondante.
Anche l'aspetto e la loro manutenzione varia da paese a paese: godono di ottima fama gli ostelli del Nord Europa, mentre tra i più carenti sono spesso citati quelli greci.
Per quanto concerne in particolare l’ostello romano, l’avvicinarsi della scadenza temporale entro cui dover riconsegnare la struttura all’ente usufruttuario ha scoraggiato investimenti per ammodernarla e impedito la programmazione di grandi interventi migliorativi; è proprio il caso di dire che oltre ai giovani, oggi, ad essere precarie sono pure le strutture che li ospitano.



Victor Daiani

(14-03-2008)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 14-03-2008 alle :