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Adozioni: dall'Europa via libera a single e coppie di fatto

A maggio arriva il nuovo testo della “Convenzione europea sull'adozione di minori”: gli Stati membro autorizzeranno single e coppie di fatto ad adottare un bambino e potranno scegliere se estendere o tale diritto anche a coppie dello stesso sesso


I single e le coppie di fatto avranno il diritto di adottare un bambino e tutti gli Stati europei dovranno modificare le loro leggi nazionali per adattarle a questo principio.
Accadrà a maggio, quando il Consiglio d'Europa approverà il nuovo testo della “Convenzione europea sull'adozione di minori”. Il testo precedente, che prevedeva esplicitamente per tutti gli stati contraenti l’impegno a garantire la conformità delle loro legislazioni nazionali con i principi espressi nella Convenzione, fu approvato dal Consiglio d’Europa nel 1967; nel 2002 si decise di aggiornarlo e ora la nuova bozza dovrebbe essere firmata nel Comitato dei Ministri del 5-6 maggio prossimi.
Ad anticipare i contenuti chiave del testo in una dichiarazione congiunta presentata alla stampa a Strasburgo il 19 febbraio scorso, sono stati Maud de Boer-Buquicchio, vicesegretario generale del Consiglio d'Europa, e alcuni europarlamentari, convinti sostenitori del nuovo testo e della necessità di creare una procedura comune per l’adozione internazionale tra tutti gli Stati membri e di incoraggiare l’adozione internazionale là dove non c’è una soluzione nazionale.

''La Convenzione attualmente in vigore risale al 1967, dopo quarant'anni bisognava tener conto dei cambiamenti che si sono verificati all'interno della società.
Per questo la nuova Convenzione estende la possibilità di adottare anche ai single e alle coppie eterosessuali non sposate'' spiega la vicesegretario, che è poi molto esplicita sull'obbligatorietà per gli Stati nazionali di recepire questa indicazione.
''Quello dei single è un diritto pieno e gli Stati saranno obbligati a modificare le loro leggi. L'Italia stessa sarà coinvolta da questo processo, visto che la legge che regola le adozioni, la 149 del 2001, consente l'adozione solo ai coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni'' spiega ancora in un’intervista concessa al settimanale italiano “Vita”.

Tra le novità in arrivo, anche l'apertura dell'adozione alle coppie dello stesso sesso, che siano registrate o semplicemente conviventi; su questo però la Convenzione non sarà prescrittiva: ''La Convenzione apre questa possibilità, ma la lascia a discrezione del singolo Stato'', spiega la de Boer-Buquicchio, ''d'altronde nelle scorse settimane c'e' stata una importante sentenza della Corte europea per i diritti umani, che ha condannato la Francia per aver discriminato una donna per il suo orientamento sessuale; non potevamo non tenerne conto''.
D’altronde in Europa ci sono molte leggi sull’adozione nazionale e internazionale, che non sempre hanno come prospettiva l’interesse superiore del minore: si cambia per uniformare queste leggi e perché molte clausole della Convenzione del 1967 sono superate.
Il MOIGE (Movimento Italiano Genitori) giudica sbagliata la linea del Consiglio d’Europa e per Maria Rita Munizzi, presidente nazionale del Movimento “Le nuove regole della Convenzione Europea sull'adozione, che allargano il diritto d'adozione a single e coppie non sposate, dimostrano che si sta intraprendendo una strada sbagliata: non si deve salvaguardare il diritto dell'adulto, ma quello del bambino adottato, per il quale devono essere ricreate quanto più possibile le condizioni naturali, cioè quelle di una famiglia stabile, composta da una mamma e da un papà uniti in matrimonio”.

“La convenzione europea" continua "sembra essersi ispirata ad un concetto che qualcuno vorrebbe erroneamente far passare come la normalità, cioè che oramai i bambini possano crescere senza le tradizionali figure di riferimento così importanti per il suo sviluppo.
Visto e considerato che l'adozione deve puntare a ricreare quanto più possibile per il bambino quelle condizioni presenti in una famiglia naturale, noi ci chiediamo perché si voglia a tutti i costi stravolgere questo principio.
Ogni persona è libera di compiere le scelte che ritiene più opportune per se stesso e di vivere in piena libertà la propria vita, purché questo non si traduca in un atto che pregiudica i diritti naturali dell'altro.
La necessità di appagare il desiderio di formare un nucleo con figli non può, quindi, scavalcare il diritto inalienabile dei bambini ad avere una famiglia composta da una mamma di sesso femminile ed un papà di sesso maschile, stabile e che possa garantirgli un futuro sereno ed equilibrato.
Auspichiamo una netta presa di posizione dell'Italia in favore dei diritti del bambino, rispetto a questa questione”.

Un commento duro e una presa di posizione forte nel dibattito che si è aperto fin da subito, da quando si sono avute le prime anticipazioni del testo, e che c’è da scommettere continuerà nei prossimi mesi fin quando ogni singolo stato, Italia compresa, deciderà in maniera discrezionale se consentire o meno le adozioni anche alle coppie dello stesso sesso registrate o semplicemente conviventi, come previsto dalla Convenzione.

Per ora l’Unione Europea ha reso noto solo le linee guida della Convenzione Europea sulle adozioni di minori, che verrà diffusa ufficialmente nella seconda metà dell’anno; l’obiettivo della revisione del testo precedente è armonizzare le leggi nazionali degli stati membri, dando delle regole minime per l’adozione: per questo motivo gli standard previsti dalla nuova Convenzione vanno oltre quelli del 1967 e vogliono andare incontro alle nuove esigenze e essere in linea con la giurisprudenza della Corte Europea per i diritti umani.

Questi i punti più innovativi:
- l’età dei genitori adottivi è abbassata a 30 anni;
- è sempre richiesto il consenso all’adozione del minore da parte del padre (nella versione precedente questo consenso era richiesto solo da parte del padre sposato, quindi solo per figli nati all’interno di un matrimonio);
- è necessario il consenso del minore, se questi è in grado di esprimerlo: il minore ha il diritto di essere ascoltato nel processo che decide del suo status legale e i suoi desideri devono essere presi in considerazione;
- mentre la convenzione del 1967 limita l’adozione alle coppie eterosessuali sposate, obiettivo della revisione della Convenzione è quello di consentire l’adozione ai single e alle coppie eterosessuali non sposate ma registrate presso un registro delle unioni civili, là dove questa istituzione è riconosciuta dalle leggi nazionali.
- inoltre consente agli Stati che lo desiderano di estendere le adozioni alla coppie dello stesso sesso sposate o registrate, così come alle coppie omosessuali che vivono insieme in una convivenza stabile.
- infine la Convenzione sottolinea il diritto del minore adottato a conoscere le proprie origini: questo diritto però va accordato con il diritto dei genitori biologici di rimanere anonimi.



Victor Daiani

(01-04-2008)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 01-04-2008 alle :