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cultura

Il nuovo Museo del Design rappresenta il genio italiano nel mondo

Alla fine del 2007 ha aperto i battenti, all’interno della Triennale di Milano, uno spazio museale dedicato al design made in Italy, fiore all’occhiello delle imprese italiane, ma soprattutto espressione tangibile del genio nazionale


La Triennale di Milano è una nota area con funzioni espositive, con spazi di servizio quali uffici, magazzini e depositi, con saloni e corridoi per esposizioni temporanee, una biblioteca, un teatro per 1200 persone, un ristorante collegato alla terrazza giardino, un caffè e degli atelier da affittare agli artisti. Ora però questa storica zona museale, ha dato vita e forma ad un grande progetto, il nuovo Museo del Design.
La new entry del design è uno spazio permanente in cui non vengono esposti oggetti, come in un museo “statico”, ma all’interno del quale vengono allestiti, mano a mano secondo criteri e logiche sempre diverse, dei veri e propri “sistemi di design”. Di un “angolo” riservato al glorioso ed illustre design made in Italy, si sentiva proprio il bisogno, e la stessa Triennale di Milano in fondo necessitava di completare la propria offerta espositiva, al fine anche di confermare il proprio ruolo di primo piano nel panorama internazionale.
Silvana Annicchiarico è il direttore del nuovo Museo del Design e ci tiene a precisare che “non un mausoleo retorico, né un museo-showroom”, ma “un museo mutante”, nato dall’ambizione “di fare tornare il visitatore almeno ogni anno, se non addirittura più volte all’anno”, cosa possibile in quanto all’interno del museo i percorsi sono “di volta in volta diversificati”. Lo stesso concetto viene espresso da Davide Rampello, presidente della Triennale, che parla di un “museo fluido”. In pratica, spiega Silvia Annichiarico, “il Triennale Design Museum ogni 12-18 mesi cambierà pelle, si riprogetterà sulla base di nuovi temi e nuove parole chiave e rimetterà in scena se stesso con un allestimento a sua volta completamente nuovo".
Il primo i tali allestimenti, quello d’esordio per così dire, sono state sette isole tematiche: "Il Teatro animista", "I Grandi borghesi e la sacralità del lusso", "La Dinamicità", "La luce dello spirito", "La democrazia impilabile", "Il Super Comfort" e "I Grandi semplici".
Gli oggetti via via esposti provengono sì dalla collezione della Triennale, ma sono integrati con quelli della rete delle raccolte pubbliche e private e degli archivi e musei presenti sull'intero territorio nazionale. Duemila i metri quadri del museo, nei quali esporre, approfondire e accogliere rassegne a tema. E poi c’è anche un Teatro-agorà, a disposizione dei privati, un luogo di incontri fondamentalmente, ed un Laboratorio di restauro del moderno, nato dall’esigenza di preservare i materiali del nostro tempo.
"E' proprio dai limiti degli altri musei che nasce il nostro progetto" - dice Davide Rampello - "e dalla complessità del design italiano, costituito da personalità, strutture e imprese diverse e diffuse in maniera frammentata su tutto il territorio". In effetti l'Italia si configura come una fattispecie di museo diffuso, ricca di giacimenti del design, perlopiù appannaggio di privati. "Tutti i musei del mondo si basano su collezioni di proprietà. Pensiamo che creare una collezione sarebbe stato arcaico e obsoleto e comunque non in linea con lo stile di fabbrica proprio della Triennale. L'obiettivo è quindi far emergere e rappresentare questa realtà, che costituisce il valore principale del design italiano, oltre che diffonderne le iniziative", spiega Silvana Annicchiarico. Ecco come è nata l’idea di un museo dinamico ed eclettico, semplicemente per rispecchiare la realtà del design del nostro Belpaese.
E così il nuovo Museo del Design offre da un lato, un’importante ricerca scientifica sulla storia del design italiano che si rinnova ogni anno, e dall'altro un’area di approfondimento affidata di volta in volta a diversi curatori. La collaborazione con le università ha permesso invece la creazione dello spazio dedicato al restauro che potrebbe, perché no, plasmare nuove professionalità.

I lavori per il Museo del Design sono iniziati nel 2004 con la realizzazione della Biblioteca del Progetto, Archivio Storico e Centro di Documentazione, e sono poi proseguiti con il restauro degli spazi destinati al Museo. Finalmente nel 2007 è arrivato il battesimo, con l’apertura al pubblico.
Il progetto architettonico di restauro del Palazzo e di sistemazione e adeguamento del Museo è di Michele De Lucchi e tutti gli spazi espositivi della Triennale sono stati adeguati agli standard museali internazionali, compresa la climatizzazione del Salone d’Onore.
Il tutto nei tempi previsti e senza distogliere assolutamente la Triennale dalle sue attività. Per tutti questi motivi, il presidente Formigoni ha espresso la sua totale soddisfazione: "Il Museo del Design non poteva che nascere a Milano e a Palazzo dell'Arte, che sono un centro di assoluta eccellenza a livello mondiale in questo settore. L'accordo rientra in una politica di valorizzazione del design, che la Lombardia ha già sviluppato con, ad esempio, la creazione di un metadistretto dedicato a questo comparto o la sinergia con le Università". E l'assessore Albertoni ha affermato che "questo nuovo Museo sarà il tempio del design nel mondo ed entrerà a far parte della rete dei musei lombardi che già conta 330 strutture accreditate".


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Francesca Mallone

(21-03-2008)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 21-03-2008 alle :