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cultura

La “Solitudine esistenziale” di Volker Stelzmann

Alla Galleria MOdenArte di Modena, fino al 2 febbraio 2008 una mostra curata da Maurizio Vanni: quaranta opere del “sassone puro” della “Scuola di Lipsia”


La Galleria MOdenArte ha aperto i battenti della mostra dell’artista tedesco Volker Stelzmann, dal titolo Solitudine esistenziale, a cura di Maurizio Vanni.
Nato a Dresda nel 1940, Stelzmann è un “sassone puro”, come ama definirsi, e appartiene alla seconda generazione della “Scuola di Lipsia”, città nella quale si è formato artisticamente e culturalmente. Le specialità di Lipsia divennero le parabole figurative e i quadri storici, che rispecchiarono ed interrogarono criticamente una storia tedesca non digerita, ma anche la realtà moderna di vita, soprattutto la realtà difficile della Germania dell’Est. Negli anni Settanta, l’artista ebbe qui un ruolo determinante nella rianimazione del quadro contemporaneo-moralistico.
Stelzmann è alla ricerca delle fisionomie, dei gesti, della lingua dei corpi, riuscendo a condensare in quadri simbolici le scene di strada, delle osterie, dei bordelli, dei bagni degli uomini, delle gallerie, dei tunnel delle metropolitane, rappresentazioni che ricordano e si ricollegano ad uno dei suoi idoli, Otto Dix. Molto dell’arte di Stelzmann deve ai Vecchi Maestri da Grünewald, a Masaccio, Zurbarán, Lorenzo Lotto, El Greco, fino a De Chirico. Ma è soprattutto da Pontormo e i Manieristi che è particolarmente affascinato, molte delle sue composizioni traggono spunto dalle loro, ne condivide quel rapportarsi con uno spazio infinito e vuoto, dove i corpi precipitano, affondano in scene di disperazione e di violenza. Del 1980 è il primo viaggio in Italia, a Firenze e Genova, e da allora vi ritorna ripetutamente.
A tre anni dal collasso del regime, Stelzmann volta le spalle alla RDT per trasferirsi, dal 1986 a Berlino Ovest, dove tuttora vive e lavora.

In Solitudine esistenziale alla Galleria MOdenArte, Stelzmann espone quaranta opere circa, un mosaico di figure, una galleria di personaggi, ognuno con il proprio piccolo universo da difendere, con la propria storia da raccontare. Cerca di renderci visibile, in modo raffinato ed elegante, la condizione dell’uomo, la solitudine interiore della società: una serie di fotogrammi in cui si alternano situazioni simboliche che ci svelano l’individuo nel suo essere nudo, nella sua verità esistenziale.

“In un momento storico come quello che stiamo vivendo – scrive Maurizio Vanni in catalogo -, dove l’idea prevale sul mezzo espressivo, dove il pensiero viene anteposto allo strumento e dove le immagini si logorano sempre più rapidamente, non è facile proporsi con una pittura figurativa che rappresenta, oltre a un’indagine estetico-concettuale, anche un ripensamento, un’analisi e una rielaborazione critica dell’arte del passato. Quello di Volker Stelzmann potrebbe essere considerato un viaggio mentale a ritroso nel tempo alla ricerca delle orme e delle occasioni perdute”.

Nei dipinti di Stelzmann sono praticamente assenti precisi riferimenti spazio-temporali, molti dei suoi soggetti sono citazioni bibliche - La Cena in Emmaus, La Crocifissione, La Deposizione, La Pietà – rivisitate in chiave contemporanea. Frequenti sono anche i suoi autoritratti, l’artista si pone sia come autore che come attore, guarda e la contempo si guarda. Stelzmann possiede indubbiamente grandi capacità artistiche, c’è una grande propensione al disegno, inteso come struttura segnica delle forme che non permette ai volumi di ammorbidirsi o dissolversi. Come sottolinea ancora il curatore “ l’eleganza e l’espressività delle sue forme e la carica emotiva dei suoi personaggi sono semplificati nella bellezza pura della linea: l’artista filtra poco a poco ogni impurità di segno e di colore creando ritratti o composizioni rigorosamente equilibrate attraverso schemi compositivi di grande impatto scenografico”.

La mostra è accompagnata da un catalogo, “Volker Stelzmann. Solitudine esistenziale", a cura di Maurizio Vanni, edito da POLLeditionen, Berlino, 2007 (italiano/inglese/tedesco), con testi di Eduard Beaucamp, Dieter Hoffmann e Maurizio Vanni. Rimarrà aperta fino al 2 febbraio 2008.



VOLKER STELZMANN
Solitudine esistenziale

Mostra a cura di Maurizio Vanni
7 dicembre 2007 – 2 febbraio 2008
Modena, Galleria MOdenArte, via Toscanini 26
Orario: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17.30, il sabato dalle 11 alle 18.30, la domenica e i festivi chiusa

Ingresso gratuito
Per informazioni: tel. 059/367470
e-mail infoita@modenarte.com


(24-12-2007)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 24-12-2007 alle :