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cultura

L’Amazzonia di Fulvio Roiter in mostra ad Assisi

Per la prima volta in mostra 46 capolavori del grande fotografo Fulvio Roiter realizzati per un importante reportage in Amazzonia, in attesa di raccontare i 100 anni delle Missioni dei Frati Minori Cappuccini


Fulvio Roiter è uno dei più grandi fotografi del panorama italiano. I suoi reportage, le sue romantiche immagini di Venezia, il suo racconto per scatti del “Cantico delle Creature” di San Francesco hanno commosso ed emozionato migliaia di persone.
Vincitore di numerosi premi e autore di reportage che hanno segnato la storia della fotografia, Roiter torna al suo pubblico con una mostra che propone le emozionanti immagini scattate in Amazzonia durante il suo viaggio in Brasile. Sono passati esattamente cinquant’anni da quel 1957 ma le 46 fotografie esposte, 23 a colori e 23 in bianco e nero, restituiscono intatta l’emozione di quei luoghi incantati. Sono scatti in cui si percepisce palpabile il coinvolgimento di chi sta dietro l’obbiettivo: volti di Indios ritratti nel loro ambiente naturale, foglie larghissime bagnate dalla pioggia tropicale, fiumi immensi che tagliano un verde intenso, semplici imbarcazioni di pescatori e chiazze di vegetazione variopinta diventano dialoghi dell’anima che commuovono e ispirano.

Una mostra, questa, che segna il secondo capitolo del percorso intrapreso dai Frati Minori Cappuccini in collaborazione con Roiter alla scoperta delle nostre radici. Il primo passo fu la mostra “L’Arte dell’Accoglienza” (2006) che proponeva le stupende fotografie scattate da Roiter in oltre cinquant’anni di attività per raccontare in immagini le emozioni trasmessegli dal “Cantico delle Creature” di San Francesco. Oggi tocca all’Amazzonia. Come mai proprio l'Amazzonia? Perchè sia per i Frati Cappuccini, quanto per Fulvio Roiter, quella terra selvaggia rappresenta un momento importante della loro vicenda umana e professionale, ma sopratutto perchè questa mostra vuole preludere a quelli che saranno una lunga serie di eventi che l’anno prossimo festeggeranno e racconteranno i 100 anni delle Missioni dei Frati Minori Cappuccini in Amazzonia.

Fulvio Roiter sarà presente all’inaugurazione della mostra sabato 14 luglio alle ore 17.00.


Fulvio Roiter e la sua Amazzonia

Esattamente mezzo secolo fa, nel 1957, Fulvio Roiter era in Brasile. Andò incontro a peripezie, avventure, pericoli, sorprese, appuntamenti con il destino da cui uscì senza un graffio e frastornato dalla prodigiosa varietà di quel paese. Fu un’esperienza, durata nove mesi, che portò a compimento la sua maturità d’artista. Fulvio è e rimarrà il fotografo di Venezia per le suggestive pubblicazioni, ma egli stesso considera il Brasile, ancora oggi, il suo secondo paese natale, la terra in cui sentì d’essere come in patria. Rivelò il continente verde ai brasiliani e a se stesso un mondo poetico che idealizzò, senza confondere la vera nostalgia con i ricordi della giovinezza. I suoi reportages sul Brasile hanno anche un valore storico. Per trenta settimane consecutive a partire dal settembre 1957 il settimanale brasiliano Manchete pubblicò nelle prime pagine veri capitoli di un programma di scoperta: il disidratato Nordest, l’Amazzonia, la nascente Brasilia, il Carnevale, gli indios, le favelas e le vanitose efflorescenze europee di cui il Teatro dell’Opera di Manaus è tuttora l’editto marmoreo. Egli non è mai venuto meno alla vocazione di rappresentare il mondo nella sua forma di castità originaria, dove la povertà è ancora santa e la sofferenza non coltiva la rabbia nascosta, quanto l’attesa del riscatto. Spoglia di ogni potere di persuasione invasiva, la sua Amazzonia accosta la tenerezza alla riflessione, il suggerimento alla contemplazione; invita a sostare, esclude il giudicare, venera il Creato e i suoi abitanti, incontra i poveri, li assume quale autentica ricchezza e li mostra ai potenti, agli ingenerosi, ai distratti, a quelli che banchettano come epuloni e lasciano a mala pena le briciole a Lazzaro.

FULVIO ROITER – cenni biografici
Fulvio Roiter nasce a Meolo (Venezia) nel 1926. Inizia a fotografare a vent’anni; nel 1949 aderisce al circolo fotografico La Gondola di Venezia. Insieme con Paolo Monti, a cui è legato da intensa amicizia, scopre gli autori stranieri del gruppo Fotoform e le opere di Hans Hammarskjöld.
Nel febbraio 1953, parte per il suo primo viaggio fotografico, il primo di una lunghissima serie, in Sicilia. La pubblicazione su "Camera", nel gennaio 1954, di alcune fotografie siciliane segna il suo debutto sulla scena internazionale. Ha incarico dalla Guilde du Livre di Losanna di realizzare un libro sull’Umbria di San Francesco. Qui, ai primi di gennaio del 1954, nell’arco di poche ore scatta quattro tra le fotografie più famose della sua intera carriera. Ombrie. Terre de saint-François vincerà il premio Nadar nel 1956. Nella primavera del 1955 compie, in Mosquito, il periplo della Sardegna e, poche settimane più tardi, il primo viaggio in Andalusia, dove tornerà anche l’anno seguente. Nella primavera del 1959 parte per il primo viaggio in Brasile, dove resta nove mesi e dove, tra il 1960 e il 1962, tornerà molte volte. Nell’inverno del 1959 lavora in Belgio; conosce la fotografa Lou Embo, che sposerà pochi mesi più tardi. Bruges, uno dei suoi libri più intensi, apparirà nel 1963 per i tipi de L’Arcade. Tra il 1962 e il 1964 fotografa a più riprese in Portogallo: a Nazarè, un villaggio di pescatori vicino Lisbona; in Algarve, nel Sud; a Madeira. Inizia a collaborare con Atlantis Verlag, con cui realizza innumerevoli libri negli anni Settanta. Viaggia, instancabilmente, in Persia, nel 1964, in Turchia, 1965, in Messico, 1966, in Libano, 1967, in Spagna, 1969, in Irlanda, 1970, in Louisiana e in Tunisia nel 1971. Tra il 1972 e il 1974, scopre l’Africa equatoriale, con una serie di viaggi in Costa d’Avorio, dove realizza tra l’altro un celebre reportage in un villaggio Senufo; nello Zaire, dove fotografa le danze rituali dei Watussi e i pigmei del monte Hoyo; e in Niger, ad Agades, la porta del deserto. Da questi viaggi hanno origine i suoi celeberrimi libri fotografici: ad oggi, oltre sessanta i più importanti.

14 luglio – 14 ottobre 2007
Sala Mostre Beni Culturali Cappuccini di ASSISI

Via san Francesco, 19 – Assisi
Orari: da martedì a domenica, 10.00-13.00/15.00-18.00
Ingresso gratuito
Informazioni per il pubblico. 075/813668
www.bccassisi.it
catalogo acquistabile in mostra

(24-07-2007)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 24-07-2007 alle :