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cultura

Maree 2007 a Terni

Nei giorni 5-6-7-8 Luglio 2007 Terni dà spazio all'intercultura con "Tu taj Me - io e Te Festival", ingresso gratuito e tute le sere dalle ore 19 cena a base di cibi etnici


Giovedì 05 Luglio
ore 21.30 anfiteatro romano– giardini la Passeggiata Terni
Romano Drom in concerto

Musiche e danze degli zingari Oláh ungheresi
Antal Kovács Jr "Anti" (canto, chitarra)
Jozsef Balogh "Joco" (canto, chitarra)
Zsigmond Rafael "Csika" (pot-à-lait, canto, danza)
Robert Farkas "Hàrcsa" (fisarmonica, violino)
Antal Kovács "Màté" (percussioni)

I Romano Drom sono portatori sia della tradizione che della modernità della musica degli zingari Olàh. La forza della loro musica tradizionale sta nelle voci e nei giochi di voce con l’uso del linguaggio rom, loro lingua madre. I canti tradizionali gitani sono musicalmente arrangiati da Antal Kovàcs che è anche compositore di nuove canzoni, basate su melodie tradizionali ed esperienze di vita.
La musica dei Romano Drom è caratterizzata dalla sincerità ed energia mascolina ed è probabilmente il solo gruppo che ha unito con successo una formidabile strumentazione che riesce a dare un colore ai suoni mai raggiunto prima in questo genere di musica. Chitarre, percussioni, fisarmonica, violino e contrabbasso danno il loro meglio fino a farci ottenere la sensazione che questa musica sia sempre stata parte di noi.
La musica dei gitani Oláh è stata denigrata o ignorata praticamente da tutti coloro che non appartenevano alla loro comunità. Tutto questo fino alla fine della seconda guerra mondiale, quando gli etnomusicologi ungheresi cominciarono a registrarli.
La maggior parte della gente che visita Budapest raramente tralascia i ristoranti con musica gitana. Dalla fine del XVIII secolo questo spettacolo di strada si è gradualmente identificato con la musica nazionale ungherese, e oggi si è notevolmente evoluto, fino ad essere molto di più di musica da ristoranti per turisti.
Tra la popolazione Rom ungherese, che è cresciuta fino a un milione di persone, ci sono canzoni vecchie di secoli che usano un linguaggio tradizionale e "vero", fondato sui fatti. Qui, il primo strumento è la voce, che miscela le tradizioni gitane di szajbojozes (i bassi) e perjetes (onomatopea usata nei ritmi di danza come un sostituto per orchestra). Per tradizione, i gitani non usano strumenti classici, ma oggetti "fatti in casa", come lattine di latte e cucchiai di legno. Negli Anni '60 i giovani gitani introdussero la chitarra, poi il mandolino, importati dai Balcani. Negli ultimi decenni molti gruppi hanno trainato il movimento fino a portare la musica folk gitana sui palcoscenici dei grandi concerti a livello mondiale.
Uno di questi gruppi fu Ando Drom, rappresentato da tre giovani chiamati Gojma, Anti e Gusti. Oggi, dopo 15 anni e tre album, il trio ha dato vita ai Romano Drom. Tutti i membri dei Romano Drom sono cresciuti con le danze e la musica della tradizione gitana Oláh. E' impossibile per i Romano Drom immaginare di abbandonare le loro origini. Molti di loro provengono da famiglie in cui la musica e la danza facevano parte della vita. Le loro famiglie sono passate di generazione in generazione attraverso la tradizione folk. Tuttavia i Romano Drom non ricreano semplicemente la musica dei loro avi, al contrario la loro musica evolve, aggiungendo nuovi arrangiamenti alle canzoni originali, il linguaggio Rom e gli strumenti "domestici".
Molte delle loro canzoni hanno origini collar, anche Gojma e suo figlio Anti sono collar, ossia venditori ambulanti gitani. Ma ci sono anche alcune composizioni originali, scritte da Anti e basate sullo stile tradizionale. La musica che attualmente propongono è musica rurale folk. Tuttavia, da quando i Romano Drom vivono a Budapest, la loro interpretazione è attraversata da altre armonie musicali ed evolve in numerose direzioni, tra cui l'incontro con il famoso percussionista e fisarmonicista Kornell Horvath. Un incontro testimoniato dalla canzone Deta Devia.
Usare il vecchio per fare qualcosa di nuovo usando il proprio intimo mondo musicale. Non è in fondo questa la direzione in cui evolve tutta la musica tradizionale? I Romano Drom ci guidano sulle strade dei Rom: un paesaggio pieno di colori, suoni e immagini. Assorti in questa speciale atmosfera, non notiamo nemmeno che le nostre dita cominciano a seguire il ritmo e la nostra bocca a canticchiare. I ritmi sono così universali che sembra di conoscerli da sempre.

Venerdi 06 Luglio
ore 21.30 anfiteatro romano– giardini la Passeggiata Terni
"Romanì rat...la notte di festa dei Rom"
Con Alexian Group & Taraf De Marian


Alexian Group

Alexian Santino Spinelli (fisarmonica, canto)
Gennaro Spinelli (percussioni)
Luciano Pannese (contrabbasso)
Andrea Castelfranato (chitarra)
Alessio Di Menno Di Bucchianico (percussioni)

Un percorso musicale e canoro nella lingua romaní per un viaggio ideale attraverso l'intimità di un¹arte assolutamente originale. Il gruppo musicale da anni ricerca e valorizza la cultura musicale romaní. Il concerto non é altro che un percorso musicale e canoro (in lingua romaní) attraverso gli stili musicali zingareschi, per un viaggio ideale attraverso l'intimità della storia e della cultura Romanì interpretata in maniera assolutamente originale.
Il leader del Gruppo Alexian Santino Spinelli, fisarmonicista e cantautore conosciuto a livello internazionale per le sue numerosissime attività culturali, ha già pubblicato cinque dischi ed é stato ospite di varie trasmissioni televisive fra le quali: "Uno Mattina" - Rai Uno, "Bell'Italia" - Rai Due, "Il coraggio di vivere" - Rai Due, "Il Maurizio Costanzo Show" -
Canale 5. È apparso su importanti riviste come "Elle", "Gente Mese", "Strumenti e Musica" (in copertina), "Vario" (in copertina), "Astra", "Il mucchio selvaggio", "Marie Claire", "Etnica", "Musica" di Repubblica, "Sette" inserto del Corriere della Sera e "World Music". Il gruppo é conosciuto a livello internazionale perché partecipa a tutti i più importanti festival
di musica etnica e di musica zingara contribuendo a far conoscere la secolare cultura dei Rom.
Il compact disc Gijem, Gijem che nella lingua dei Rom significa "Camminando, camminando" é la versione dei Rom Abruzzesi del famoso inno Gelem Gelem, e non é altro che la sintesi di una lunga esperienza musicale e di vita, una vera e propria carovana esistenziale e culturale che fissa momenti importanti di un lungo interminabile viaggio racchiuso idealmente nel titolo. I Rom Abruzzesi sono cittadini Italiani e rappresentano il primo gruppo arrivato in Italia oltre cinque secoli orsono, provenienti dalle coste greche. Il CD é stato pubblicato in Francia da "Al Sur" ed distribuito
a livello internazionale da Mediaset. La celebre rivista francese "Le Monde" ha accolto il lavoro discografico con
un positivissimo articolo: "Si lascia andare alla melanconia così bene da dare vita alle danze più scapigliate, questo strumento ci rivela, sotto le dita di Alexian Santino Spinelli, tutti i meandri dell'esistenza zingara" (da "Le Monde"). Il nuovo CD Romano Drom - Carovana Zingara é stato pubblicato in italia dalla Ethnoworld ed è distribuito dalla M.A.P./Venus. La rivista "Sette" lo ha così recensito: "Alexian. Romanó Drom. Insegna all'università, ma Alexian (Santino Spinelli), rom abruzzese, è prima di tutto un raffinato musicista. Perchè il rom sound non è solo dei Balcani." Nel luglio 2006 è uscito il nuovo doppio CD dal titolo "Andre miro romano gi - Viaggio nella mia anima Rom: dall'India al jazz".

Taraf de Marian

Il Taraf, (orchestra), nasce dall’incontro di musicisti rom, i mitici Lautari che tramandano la propria arte di generazione in generazione. Provenienti dalla regione della Valacchia, nel loro viaggio attraverso l’Europa giungono a Roma: sonorità balcaniche e ritmi orientali, doine locali si alternano a classici internazionali reinventati dalla inimitabile maestria zingara. Percorsi musicali variegati e inconsueti: dalle piazza del centro storico ai festival internazionali, dai vagoni della metro ai matrimoni d’occidente. Una piccola stella zingara, segno tangibile e vivo di una cultura troppo a lungo negata.

Sabato 07 Luglio
ore 21.30 anfiteatro romano– giardini la Passeggiata Terni
Opening Act: Gipsy Balkan
a seguire:
The Chalga Band con Greta & Yalda


Boyko Petkov (basso)
Nikolay Antov (chitarra)
Hristo Namliev (tastiere)
Ventislav Radev (percussioni, batteria)
Asen Radev (tromba, sax)
Marin Marinov (sax)
Yashko Argirov (clarinetto)
Simeon Filipov (percussioni)
Teodora Radeva (danzatrice)
Irene Vargas (danzatrice)
Yalda & Greta (canto)

Nel 1990 nella turbolenta repubblica islamica iraniana la giovane Yalda prende le prime lezioni di pianoforte. Studi che continua superando un concorso che le permette di iscriversi all’università di musica di Teheran. Qui decide di adottare come strumento il setar (antico strumento persiano simile al mandolino con quattro corde melodiche) e produce una tesi sulla musicoterapica nelle zone rurali dell’Iran. Ventenne entra nel coro di Talar Vahdat, uno degli ambienti musicali più importanti della capitale. Contemporaneamente prende lezioni di canto lirico da un cantante della filarmonica di Mosca e insegna pianoforte in diverse scuole per bambini. A 21 anni vince un concorso che le consente di entrare come membro stabile nel coro della televisione di stato iraniano, con cui partecipa a concerti e registrazioni. A 26 anni lascia l’Iran per trasferirsi in Italia. Qui continua gli studi musicali avvalendosi degli insegnamenti del maestro Armando Nilletti, guru della fonologia, ed inizia una attività concertistica che la porterà, tra l'altro, ad aprire il festival del Cinema Africano (2004), al Mart di Rovereto per l’apertura della Philips Collection (2005) e alla biennale di architettura di Venezia (2006) in collaborazione con Raiz, Sissi Atanassova, Tony Tchakarov e Daniela Diakova. Nel 2007 registra i titoli di coda per Giorni e nuvole, il nuovo film di Silvio Soldini. Sempre nel 2007 esce il suo primo album, dove avvalendosi dei musicisti bulgari della Chalga Band, sperimenta un suono che partendo dalla tradizione musicale iraniana si lascia contaminare da melopee balcaniche.
Greta Yanakieva e’ una cantante Rom bulgara, una delle grandi interpreti del genere musicale della “Cialga”, una sorta di commistione ritmica e melodica tra le tradizionali sonorita’ dei Balcani e le improvvisazioni musicali degli zingari che attraversano da secoli quell’area geografica e culturale dell’Europa sud-orientale. Nata a Levskij, una cittadina a nord dei Balcani, da una famiglia di musicisti, a 7 anni Greta inizia a suonare la gadulka, tipico strumento a corde del ricchissimo folclore musicale bulgaro e molto impiegato anche dai Rom. Ma un giorno sua madre in preda alla disperazione, pensando al futuro incerto ed alla difficile e poco sicura carriera dei musicisti, distrugge la sua gadulka e impedisce a Greta di occuparsi di musica. Ma il talento musicale di Greta e’ prorompente e qualche anno dopo sfocia nel canto. Comincia ad esibirsi sulla scena professionale nel 1999, partecipando a numerosi festival di musica rom. In quell’anno registra il suo primo Cd, “Kadife’”, con dieci brani molto vicini allo stile della Cialga, che la resero celebre e le permisero di inziare ad esibirsi in concerti in patria e all’estero. A Zagabria, in Croazia, partecipa e canta per il festival “Miss Romkinia”. Nello stesso anno riscuote un gran successo un suo concerto di ben 120 minuti ad Amburgo. Partecipa a numerose rassegne musicali in Belgio, Romania e Spagna, durante il 2004. In quell’anno trionfa e si aggiudica il primo premio del Festival Internazionale del canto Rom, nella citta’ di Stara Zagora, in Bulgaria. Nel frattempo esce il suo secondo CD, il cui successo la conferma come la vera rivelazione tra le cantanti Rom in Bulgaria e nella regione Balcanica. Dal 2007 ha iniziato a far parte della ‘Chalga Band’, il piu’ esclusivo ensamble di virtuosi musicisti gipsy e bulgari, gia’ noti da quattro anni al pubblico italiano per gli accompagnamenti a Sissi Atanassova e per il CD ‘Ratka Piratka’, prodotto in Italia e che propone una raccolta di ‘cover’ delle piu’ elettrizzanti canzoni sdoganate dai repertori musicali dei paesi dell’Europa orientale, a noi fino ad allora sconosciuti. Lo scorso 10 giugno Greta e la ‘Chalga Band’ hanno debuttato sulla scena in Italia, a Milano. Sempre assieme alla ‘Chalga Band’ Greta sta lavorando ad un nuovo Cd, prodotto unicamente per il mercato italiano e europeo. La Chalga Band è un’orchestra composta da musicisti zingari che accompagnerà sul palco le due voci femminili, quella appunto di Yalda e quella di Greta, formidabile voce proveniente dalle antiche regioni della Persia. Gli strumenti di riferimento sono il clarinetto, la fisarmonica, la gadulka (strumento a corda tradizionale, simile al bouzuki greco) e la darabuka (strumento a percussione presente in tutta l'area balcanica e mediorientale). Nella chalga questi elementi della tradizione sono integrati con strumenti elettrici e con la batteria, che assicura l'accompagnamento base, mentre alle percussioni è affidato il compito dell'abbellimento ritmico.

Domenica 08 Luglio
Piazza dei Popoli (presso piazzale antistante Chiesa del Carmine, Girdini La Passeggiata),
dalle ore 17.30 viaggio attraverso suoni, colori e sapori delle comunità migranti del territorio ternano.

ore 21.30 Festa conclusiva di Maree "Musafir - Gitani del Rajasthan"

Fachiri, funamboli, acrobazie, musiche e danze indiane
Hameed Khan (tabla, direzione musicale)
Khatu Sapera (danza)
Bal Chand (fachiro, danza, mangiafuoco)
Sadik Khan (sarangi, kartal, canto)
Sawan Khan (canto)
Sardar Khan (canto, harmonium, sarangi)
Chugge Khan (Kartal, Jews harp, Bhapang)
Lom Nath (flauto doppio)

Ai confini dell'India, del Pakistan e dell'Afghanistan si trova il Rajasthan - che in sanscrito significa "Paese dei Principi" - e il suo deserto, il deserto di Thar. E' forse a causa dell'aridità dell'ambiente che, nella notte dei tempi, i suoi abitanti hanno lasciato le bellezze del luogo per spostarsi verso occidente, attraversando il Caucaso, l'Iran, la Turchia, spingendosi fino all'Europa dando il via alla migrazione del popolo rom.
Coloro che, qualche anno fa, hanno visto il magnifico film di Tony Gatlif Latcho Drom non ne hanno certo dimenticato le immagini iniziali: una distesa di sabbia, un albero e un gruppo di musicisti che suonano per tutta la notte per festeggiare un matrimonio, così come si fa ancora solo in quei paesi che sono divenuti la memoria vivente del nostro passato, dove il tempo sembra sospeso, riempito solo di musica.
I Gitani del Rajasthan, musicisti nomadi, ci riportano proprio sulle strade del nord ovest dell'India, là dove affondano le autentiche radici dei gitani. Erano nomadi provenienti dal deserto di Thar ed appartenevano a parecchie caste come quella dei Sapera-kalbelya (incantatori di serpenti) o quella dei Langa (rinomati poeti). Vi erano musicisti classici sufi e musulmani, cantastorie indù, artisti di strada, tutti riuniti in un'unica fusione di tutti i colori del Rajasthan, in un gran pot-pourri musicale e visivo d'ispirazione circense.
Il loro spettacolo è infatti un vero circo musicale, ma anche una combinazione unica di culture: araba, indiana e gitana; una combinazione nella quale i musicisti danno il ritmo ad un mondo incantato che comprende numeri di danza, spettacoli di circo, giochi acrobatici col fuoco, nonché affascinanti giochi d'equilibrio e di destrezza.
Insomma, uno spettacolo da scoprire, con il quale i Gitani del Rajasthan invitano a percorrere a ritroso, insieme a loro, la strada delle carovane sull'onda dei ritmi febbrili di una musica popolare che evoca il fascino misterioso di una terra ricca e immaginaria. Anche la musica che eseguono i Gitani del Rajasthan è misteriosa, tribale e d'origine vocale, vicina al qawwali (la musica sacra pakistana) ma con un idioma politeista inter-religioso.

Mostra Tu Taj Me - io e Te - Mostra multimediale di arte, storia e cultura romanì
Dal 26 giugno 2007 al 08 luglio 2007 presso chiostro BCT – Piazza della Repubblica e presso il Centro Socio-Culturale “Augusto Romagnoli” in via Aminale, 20
Aperta dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.30 – ingresso gratuito

Venerdì 6 luglio ore 18,00
Cittadella Piazza dei Popoli di Maree, culture in viaggio -Giardini dell’anfiteatro romano
Le culture rom: dall’immaginario alla conoscenza - la cultura come strumento di coesione sociale
aperitivo-dibattito in occasione 50anni dell’ARCI
Intervengono:
Paolo Raffaelli, Sindaco del Comune di Terni
Damiano Stufara, Assessore Politiche sociali, Regioni Umbria
Alexian Santino Spinelli, professore di cultura Romanì Università di Trieste (nonché musicista e animatore culturale)
Sergio Giovagnoli, Responsabile Politiche Sociali Arci Nazionale
Maria Grazia Proietti, medico (volontaria Comunità di Sant’Egidio)
moderatore: Walter Patalocco, giornalista

INFO: www.mareecultureinviaggio.it

(05-07-2007)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 05-07-2007 alle :