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cultura

Pablo Volta, la Sardegna come l’Odissea

Giovedì 7 giugno, nei locali dell’ ex tribunale in Piazza di Santa Maria della Neve a Nuoro, sarà inaugurata la mostra fotografica di Volta, realizzata dall’Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna


Dopo GUIDO COSTA, Immagini della Sardegna nel primo Novecento, arriva al palazzo dell’ex tribunale di Nuoro un’altra grande esposizione fotografica promossa dall’Istituto Superiore Regionale Etnografico.
Si tratta di PABLO VOLTA, la Sardegna come l’Odissea, 111 immagini realizzate nell’isola dal grande fotografo italo argentino tra il 1954 e il 1957.

Pablo Volta giunse in Sardegna nel dicembre del 1954 per eseguire una serie di immagini a Orgosolo, in vista di una nuova edizione, illustrata, dell’lnchiesta su Orgosolo di Franco Cagnetta, già pubblicata con grande risonanza sulla rivista Nuovi Argomenti. Appena ventottenne si trovò improvvisamente immerso in un mondo del tutto sconosciuto rimanendone profondamente colpito.

Volta ritornò in Barbagia anche negli anni immediatamente successivi. Nel 1957, tra l’altro, su suggerimento di Cagnetta, si recò a Mamoiada, dove realizzò il primo reportage sui mamuthones e issohadores, resi noti dal saggio di Raffaello Marchi sulle maschere barbaricine, apparso nel 1951 sulla rivista Il Ponte.

Alcune delle immagini realizzate a Orgosolo e a Mamoiada sarebbero state pubblicate nella traduzione in francese dell’Inchiesta su Orgosolo di Cagnetta, edita nel 1963 da Buchet-Chastel con il titolo Bandits d’Orgosolo.

Altre tappe, documentate nell’esposizione, riguardarono naturalmente Nuoro, Desulo Laconi e l’Ogliastra.

Del complesso delle immagini eseguite nel quadriennio 1954/57 la mostra offre un’esauriente selezione, rappresentativa della poetica del fotografo e in particolare della sua capacità di cogliere con discrezione momenti del vivere, della quotidianità e della festa, in una Barbagia poverissima, della quale riesce ad evidenziare l’essenza di una vita fortemente comunitaria, coesa e integrata.

L’allestimento si articola in due grandi sale:
la prima è tutta dedicata a Orgosolo; la proiezione in grande formato di alcuni film storici immerge il visitatore in un coinvolgente paesaggio visivo e sonoro del paese. Una vetrina/diorama comprende oggetti personali, documenti, libri inerenti all’autore.
La seconda sala espone le immagini di Mamoiada, Desulo, Laconi, Nuoro e dell’Ogliastra. In un ambiente di snodo altre 21 immagini, realizzate prevalentemente in Francia, documentano momenti e tematiche dell’attività complessiva del fotografo.

Un ulteriore spazio è riservato alla proiezione del documentario di Giovanni Columbu "Ritratto di Pablo Volta" (2004).


Nota biografica

1926 Nasce a Buenos Aires da padre toscano, giornalista e collezionista rinomato, e madre argentina, di origine friulana.

1932-44 Dopo il trasferimento della famiglia in Italia, compie i suoi studi a Roma, Torino, Lucca e Viareggio.

1944-45 Durante la guerra, raggiunge i partigiani sulle Alpi Apuane e partecipa con loro alla liberazione di Modena.

1949 A Berlino, segue un corso di Elementary Photography, organizzato dall’esercito di occupazione americano.

1950-52 A Roma, partecipa, come operatore, al documentario Canto d’estate di Stefano Ubezio, e, come assistente volontario, ai film Due soldi di speranza di Renato Castellani, e Lo Sceicco bianco di Federico Fellini.

Inizia un’intensa collaborazione con il settimanale Il Mondo.

1954 Compie il primo viaggio in Barbagia, sulle tracce dell’“Inchiesta su Orgosolo” di Franco Cagnetta, pubblicata sulla rivista Nuovi Argomenti di Alberto Moravia.

1957 Fotografa il Carnevale di Mamoiada.

Si stabilisce a Parigi dove fotograferà un gran numero di scrittori ed artisti tra i più rappresentativi del XX secolo.

1959 Su richiesta di André Breton, illustra il manifesto e la copertina del catalogo dell’Exposition internationale du Surréalisme, allestita alla galleria Daniel Cordier di Parigi.

1960 Realizza due documentari per la RAI-TV: uno sugli anarchici parigini alla fine dell’Ottocento, e l’altro sulle trasformazioni urbanistiche operate a Parigi, nel Secondo Impero, dal barone Haussmann.

1963 Collabora come insegnante volontario al Centro audiovisivo per l’educazione popolare, nell’Algeria appena uscita dall’esperienza coloniale.

1966 Partecipa come giornalista al programma Cinq Colonnes à la une della televisione francese con una serie di trasmissioni sulla Sardegna.

È assunto all’ufficio di corrispondenza dalla RAI-TV di Parigi.

1977 Ritorna in Sardegna dove scopre il fenomeno del muralismo. Le sue fotografie figureranno in una grande mostra sull’arte muraria nel mondo, a Caen, in Normandia, nel 1981.

1978 Prima esposizione del suo lavoro nel quadro della mostra Appunti per una storia del fotogiornalismo in Italia, organizzata a Milano dalla galleria Il Diaframma, che negli anni seguenti girerà l’Italia.

1987 Si stabilisce nel “paese museo” di San Sperate, in provincia di Cagliari.

Pablo Volta ha deciso di cedere all’ISRE la sua produzione inerente alla Sardegna, avendo individuato nell’Istituto il luogo più adatto per la conservazione e la valorizzazione del suo lavoro.

(07-06-2007)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 07-06-2007 alle :