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La Romagna punta al futuro con le nettarine e usa il marchio ”IGP” per comunicare al consumatore

È partita, lanciata al Macfrut, la campagna Pesche e nettarine IGP 2007 alla presenza dell’assessore regionale Tiberio Rabboni. 3 milioni di tonnellate consumate in Europa


Il futuro della peschicoltura romagnola sarà sempre più orientato verso la produzione di nettarine, come attestano le ultime elaborazioni del Centro servizi ortofrutticoli presentate in questi giorni al Macfrut.

Secondo i dati illustrati dal direttore del Cso Luciano Trentini, in Europa dai primi anni ’90 ad oggi la produzione di pesche da consumo fresco e nettarine è salita da 2,5 milioni ai circa 3 milioni di tonnellate .La crescita, determinata soprattutto dagli incrementi di investimenti in Spagna e in Italia, riguarda particolarmente le nettarine, salite da 950.000 tonnellate (anni 92-94) alle attuali 1.350.000 tonnellate.

Le pesche nei prossimi anni dovrebbero scendere al di sotto di 1.300.000 tonnellate, mentre le nettarine potrebbero salire sopra 1.550.000 tonnellate. Nel complesso quindi l’offerta delle due specie nei prossimi anni potrebbe aggirarsi su 2.850.000 tonnellate, solo di poco al di sotto di quella attuale.
Entrando nel dettaglio nazionale e regionale, i dati del Cso evidenziano ancora buone potenzialità per la commercializzazione delle nettarine di Romagna, suffragate anche dalla crescita dei consumi costante e progressiva negli ultimi sei anni.

In Italia infatti si acquistano mediamente 100.000 tonnellate di nettarine l’anno. Nel 2006 si è registrato un incremento del 4% rispetto al 2005 e del 17% rispetto al 2000.
Gli acquisti di pesche hanno subito invece negli ultimi anni un progressivo calo, anche se è evidente come il consumo di questo prodotto, così tipicamente estivo, sia fortemente legato all’andamento stagionale.
Ed è il legame con l’estate, il sole e la Riviera il filo conduttore della prossima campagna di valorizzazione per la pesca e nettarina di Romagna Igp, oggi riconosciute a livello nazionale come esempio di successo nella valorizzazione di un marchio di identità territoriale.

Lo scorso anno i soci del Consorzio di valorizzazione hanno raggiunto una produzione di 37.279 quintali a marchio Igp, di cui ben 22.293 di nettarine e 14.986 di pesche.
“Un risultato sicuramente migliorabile” dichiara Paolo Pari, presidente del Consorzio. “Tuttavia – continua Pari – non puntiamo a grandi quantitativi di prodotto, quanto piuttosto ad una sempre più ampia presenza del nostro marchio nei canali di vendita,sia nella Gdo che tradizionale, e ad una forte notorietà del marchio che farà da volano a tutta l’offerta romagnola”.
“Secondo lo studio del professor Giacomini dell’Università di Parma
- continua Pari - la pesca e nettarina di Romagna Igp è un caso di successo, perché aggrega l’offerta e offre l’opportunità di realizzare una comunicazione diretta al consumatore”.

In questa ottica il Consorzio Pesca e Nettarina di Romagna Igp, con il supporto operativo del Cso, ed il cofinanziamento della Regione, sta mettendo a punto una serie di interventi di comunicazione che prevedono: una campagna radiofonica nazionale che andrà in onda da metà luglio a metà agosto; una campagna stampa sulle riviste specializzate e sui femminili e famigliari italiani e un grande evento/spettacolo “ La festa delle pesche e nettarine di Romagna” a Cesenatico.
La Festa vede coinvolta in primo piano la Regione Emilia - Romagna insieme ai soci del Consorzio ed alle istituzioni locali; si svolgerà il 13 e 14 luglio all’insegna dello spettacolo, della musica, del divertimento e, naturalmente, del consumo del frutto più amato dell’estate.

“Le iniziative di valorizzazione sulla pesca e nettarina di Romagna IGP – ha dichiarato in conclusione l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni - hanno la forza di comunicare al consumatore il valore del legame tra prodotto e territorio. Si tratta oggi di un grande elemento di qualificazione, compreso appieno da Cesenatico, che si trova a divenire teatro di una iniziativa spettacolare ma anche orientata verso la conoscenza e la caratterizzazione di questo legame tra i prodotti della nostra terra e il turismo territoriale.
Il comparto peschicolo della Regione Emilia Romagna
– conclude l’assessore Rabboni - ha subito negli ultimi anni, pesanti ripercussioni a causa delle ben note crisi di mercato ma la reazione c’è stata, come attestano anche i dati presentati da CSO, e ci stiamo avviando verso un processo di riqualificazione e specializzazione dell’offerta che rappresenta l’unico vero strumento per dare prospettiva al settore”.

(30-04-2007)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 30-04-2007 alle :