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Ancora otto milioni le autovetture non catalizzate in circolazione

Emergenza inquinamento: la manutenzione delle nostre automobili è ben più efficace dei blocchi del traffico con i quali si tenta di contenere l’inquinamento nelle maggiori città italiane


Sono ancora 8.042.094 le autovetture immatricolate prima del 1993 che circolano sulle strade del nostro Paese. Si tratta di auto nella stragrande maggioranza non catalizzate e con emissioni inquinanti molte volte superiori a quelle di una vettura immatricolata nel 2007. Il dato emerge da uno studio dell’Osservatorio Autopromotec, che è la struttura di ricerca della più importante rassegna espositiva internazionale di attrezzature, prodotti e servizi per l’assistenza ai mezzi di trasporto, la cui prossima edizione, la 22°, si terrà nel quartiere fieristico di Bologna dal 23 al 27 maggio 2007.
Questi dati ripropongono in tutta la loro gravità l’emergenza dell’inquinamento che, come ogni inverno negli ultimi anni, sale alla ribalta delle cronache nazionali con i provvedimenti di limitazione della circolazione automobilistica nei principali centri ed aree urbane del nostro Paese. Il quadro appare però ancora più preoccupante se si considera che, come rivelano studi recenti, i blocchi del traffico si rivelano sostanzialmente inefficaci.
Come mostra la prima tabella, all’inizio del 2006 il peso delle non catalizzate nelle principali città italiane non scende al di sotto del 14,65% di Firenze, la situazione è però molto più grave a Palermo, dove le non catalizzate sono tre su dieci e soprattutto a Napoli dove sono addirittura quattro su dieci.
Il numero delle non catalizzate è dunque ancora troppo elevato e questo comporta un impatto fortemente negativo sulla qualità dell’aria. Per far fronte a questa situazione sarebbe, ovviamente, necessaria una maggiore accelerazione del rinnovo del parco circolante. Certo gli incentivi alla rottamazione attualmente in vigore daranno un contributo importante, ma per sostituire 8 milioni di auto non catalizzate altamente inquinanti ci vorrà molto tempo.
Negli ultimi anni l’industria automobilistica ha significativamente ridotto le emissioni inquinanti dei veicoli, tanto che le autovetture con motorizzazioni Euro 3 ed Euro 4 hanno livelli di emissione di polveri sottili – le PM10 - molto contenuti. Come dimostra un recente studio del CSST (Centro Studi sui Sistemi di Trasporto) eseguito durante le limitazioni del traffico nelle città di Roma, Milano, Torino e Bologna, il divieto di circolazione per tutti i veicoli ha ridotto di appena il 3% le emissioni di PM10 da gas di scarico rispetto al divieto di circolazione con esenzione per le autovetture Euro 3 ed Euro 4. Analogamente, la circolazione a targhe alterne per tutti i veicoli ha ridotto solo dell’1% le emissioni di PM10 rispetto alla circolazione a targhe alterne con esenzione per le Euro3 ed Euro4.

Quanto emerge dallo studio conferma ancora una volta l’inutilità dei blocchi totali della circolazione. Come mostra la seconda tabella, nel nostro Paese oltre al trasporto stradale (29%), le emissioni di PM10 sono causate anche dall’industria e dalle centrali termiche (25%), da altre modalità di trasporto (15%), dagli impianti residenziali e commerciali (11%), dai processi produttivi (10%) e dai processi di combustione naturale (10%). Pertanto per contrastare le polveri sottili occorrerebbe limitare la pericolosità anche di queste fonti di inquinamento.

Bisogna poi tenere in considerazione altri fattori. Le emissioni nocive causate dal trasporto stradale, come evidenzia la terza tabella, variano secondo la tipologia di veicolo e quindi per ridurre le emissioni sarebbero molto più utili provvedimenti selettivi. A partire dall’incentivazione della sostituzione dei veicoli commerciali e degli autobus con veicoli di ultima generazione, possibilmente a metano, per continuare ovviamente, come si diceva, con il rinnovo del parco circolante delle autovetture, proseguendo con la metanizzazione dei sistemi di riscaldamento delle abitazioni civili e con la fluidificazione del traffico ed il coordinamento delle misure di limitazione al traffico in armonia con le disposizioni dell’Unione Europea. L’insieme di queste misure può efficacemente contribuire a ridurre drasticamente l’inquinamento atmosferico. Si tratta però di un complesso di interventi non realizzabili in tempi brevi e quindi nell’immediato, focalizzando l’attenzione soltanto sulla quota di inquinamento riconducibile al trasporto stradale (che per quanto riguarda il PM10 non supera il 29%), risultati significativi – sostiene l’Osservatorio Autopromotec – si possono ottenere, oltre che con gli incentivi alla rottamazione, anche e soprattutto promuovendo la corretta manutenzione dei veicoli. Il livello delle emissioni nocive è infatti molto più elevato per le vetture non sottoposte a regolare manutenzione. L’importanza della manutenzione è strategica perché incide sui livelli di emissione dell’intero parco circolante. Anche per combattere la battaglia contro l’inquinamento è dunque particolarmente importante offrire agli autoriparatori con regolarità l’occasione per verificare quanto di più avanzato la tecnologia mette loro a disposizione per svolgere al meglio la loro attività. È questa indubbiamente una delle funzioni più importanti di Autopromotec 2007, la più importante rassegna espositiva internazionale di attrezzature, prodotti e servizi per l’assistenza ai mezzi di trasporto che, come si è detto, verrà inaugurata il prossimo 23 maggio a Bologna.


(22-02-2007)




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Pubblicato in S.Mariano - Perugia - Italia - Ultimo aggiornamento: 22-02-2007 alle :